«L’Europa va riformata alla radice, prima di assistere al suo crollo totale». Il presidente di Confagricoltura Pavia, Giuseppe Cavagna di Gualdana, commenta così il referendum che in Gran Bretagna ha visto prevalere di misura i favorevoli all’uscita dall’Unione Europea. «Il voto britannico – prosegue Cavagna di Gualdana – mette in luce un aspetto indubbio: l’Unione Europea del futuro dovrà appartenere ai cittadini e non alla burocrazia, come succede oggi. Un esempio inequivocabile arriva dal settore agricolo dove la Politica agricola comune (Pac) 2014-2020 è nata già vecchia tanto che oggi, a soli due anni dall’ entrata in vigore, si chiede da più parti una sua riforma: il PSR così come gli aiuti diretti si sono rivelati strumenti inefficaci, con misure non sempre allineate ai reali fabbisogni delle imprese, procedure complesse e onerose che determinano tempi inverosimili per l’espletamento delle pratiche e la loro liquidazione, nonché meccanismi di attribuzione e ripartizione delle risorse che spesso disperdono e rendono difficoltoso il conseguimento degli obiettivi». Quindi, in conclusione, Confagricoltura Pavia auspica che l’Unione Europea prenda atto del voto di giovedì 22 giugno e guardi con concretezza al raggiungimento di un’Europa che appartenga realmente ai suoi cittadini.
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost