La Cina ha bloccato giovedì la richiesta di istituire un gruppo di lavor0 dell’Organizzazione mondiale del commercio che gli Stati Uniti hanno chiesto per risolvere una controversia sulle tariffe cinesi sulle importazioni di riso, frumento e di mais. Le regole del Wto consentono a uno Stato membro, preoccupato da una richiesta, di bloccare la procedura. Il blocco è possibile solo una volta e, in linea di principio, se la richiesta americana viene rinnovata, il gruppo di lavoro verrà automaticamente creato. Gli Stati Uniti hanno annunciato a metà dicembre 2016 di aver presentato una causa contro Pechino nel Wto, affermando che le sue tariffe hanno ostacolato le esportazioni statunitensi. Queste restrizioni «limitano la capacità degli agricoltori americani di esportare i cereali di alta qualità a prezzi competitivi in Cina», ha dichiarato Michael Froman, rappresentante speciale del Dipartimento per il commercio estero degli Stati Uniti.
La Cina, che ha aderito al Wto nel 2001, non ha rispettato gli impegni di “agevolare” l’apertura del suo mercato agricolo alla concorrenza straniera, sostiene l’amministrazione statunitense, che solo poche settimane fa aveva ottenuto dai cinesi una storica apertura proprio sul riso. Il Dipartimento per il commercio estero Usa ha ribadito che le tariffe di Pechino sui prodotti agricoli hanno raggiunto il 92% nel 2015 per i risi lunghi, il 65% per il mais e il 30% per il grano. Le esportazioni statunitensi di riso, grano e mais pesano 20 miliardi di dollari l’anno e forniscono 200.000 posti di lavoro negli Stati Uniti, secondo il Dipartimento per il commercio estero. La Cina e gli Stati Uniti si sfidano in molte controversie commerciali all’interno del Wto. A volte è Pechino che lancia una denuncia contro Washington, a volte è l’opposto. A metà settembre 2016, Washington aveva già intrapreso azioni contro la Cina per sovvenzioni che avrebbe dato ai suoi produttori di riso, grano e granturco, in contrasto con le regole della libera concorrenza. Il mais è il principale cereale coltivato in Cina, principalmente per l’alimentazione animale, in termini di volume di produzione e di superficie piantata, con riso in secondo luogo, seguito dal grano.