Poche variazioni nei prezzi di risone e riso lavorato sui mercati dei principali Paesi comunitari produttori di riso. Ancora numerose le nazioni che non hanno diffuso i prezzi ufficiali del risone. Queste le quotazioni rese note dalla Commissione Europea alla data del 20 settembre scorso:
SPAGNA: i risoni Japonica sono bloccati a 310,90 euro la tonnellata, invariati da qualche settimana. Non cambiano neanche i prezzi dei risoni Indica, fissati a 305,32 euro la tonnellata da tempo. Per quanto riguarda i risi lavorati, il quadro è invariato ormai da parecchi mesi: gli Japonica sono fermi a 584,72 euro la tonnellata, gli Indica a 545,49 euro la tonnellata.
PORTOGALLO: i risoni Indica non sono stati quotati né il 13 né il 20 settembre. I risi lavorati portoghesi non vengono quotati.
GRECIA: nessuna quotazione resa nota per il risone di varietà media nelle due settimane del 6 e del 13 settembre, mentre gli Japonica sono fermi a 230 euro la tonnellata; l’ultima quotazione degli Indica, a 260 euro la tonnellata, è del 13 settembre. I risi lavorati greci non vengono quotati.
ROMANIA: Nessun prezzo è stato fissato per quanto riguarda i risoni, mentre i risi lavorati hanno subito delle modifiche nelle quotazioni: gli Japonica lavorati sono ancora in aumento da 924,43 euro la tonnellata del 13 settembre a 941,30 euro la tonnellata del 20 settembre; gli Indica mostrano una tendenza opposta e sono in calo, da 677,01 euro la tonnellata del 13 settembre a 649,25 euro la tonnellata del 20 settembre.
BULGARIA: La Bulgaria tratta solo varietà Japonica: il prezzo, che è rimasto fermo per mesi a 294 euro la tonnellata per i risoni, è inchiodato da qualche settimana a 268 euro; per i risi lavorati è fermo a 818 euro la tonnellata.
FRANCIA: La Francia quota solo i risi lavorati, che risultano in costante calo: i prezzi degli Japonica sono scesi dai 560 euro la tonnellata del 13 settembre ai 540 euro la tonnellata del 20 settembre, e gli Indica da 580 euro la tonnellata del 13 settembre ai 560 euro la tonnellata del 20 settembre.