FOCUS SULLE SCADENZE
Per via delle modifiche della legge di bilancio che prevede nuove finestre di 7 e 9 mesi, rispettivamente per i lavoratori privati e pubblici, le prime scadenze delle Pensioni con Quota 103 permil 2024 sono:
- 2 agosto 2024 per lavoratori dipendenti privati iscritti alla gestione ex Inpdap, ove il trattamento pensionistico sia liquidato a carico della Gestione esclusiva dell’AGO;
- 1 settembre per dipendenti privati e gli autonomi, per i lavoratori dipendenti di un datore di lavoro privato, ove il trattamento pensionistico sia liquidato a carico di una Gestione diversa da quella esclusiva dell’AGO;
- 2 ottobre o il 1° novembre per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni (a carico o meno nella gestione AGO);
- 1 settembre per il settore della scuola,
- 1 novembre per gli istituti AFAM.
Il 2 agosto 2024 è il primo giorno di decorrenza dell’esonero contributivo della quota a carico del lavoratore, previsto per chi resta al lavoro nonostante il raggiungimento dei requisiti per Quota 103. Se l’istanza viene presentata dopo la prima data utile, la rinuncia sarà efficace dal primo giorno del mese seguente alla presentazione. Se l’istanza è completata dopo la prima data utile, la rinuncia sarà efficace dal primo giorno del mese successivo alla presentazione.
LA RINUNCIA DEI CONTRIBUTI
INPS dà le istruzioni sulla pensione con Quota 103 con la circolare n. 82 del 22 settembre 2023 e poi nei messaggi 4558 2023 e 1107 del 14.3. 2024 ha illustrato come applicare i criteri sulla facoltà riservata ai lavoratori dipendenti, iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria (AGO) o a forme sostitutive ed esclusive della stessa di rinunciare all’accredito nel montante contributivo della quota di contributi a loro carico, ottenendo invece l’accredito dei denari in busta paga.
RIVOLGITI AL PATRONATO INAC PER PRESENTARE LA DOMANDA 2024
Il lavoratore che intende avvalersi dell’incentivo al posticipo della pensione deve presentare un’istanza all’Inps, che verifica i requisiti e comunica l’esito entro 30 giorni al datore di lavoro, il quale riconosce il beneficio in busta paga. La domanda puo essere inoltrata direttamente dal sito internet www.inps.it, ma ti invitiamo a rivolgerti ai nostri uffici in tutta Italia. I nostri operatori altamente qualificati sapranno affiancarti nella verifica dei requisiti e nella compilazione della domanda da inoltrare ad Inps.
L’INCENTIVO ALLA PERMANENZA AL LAVORO IN BREVE
Si rimembra che queste somme sono imponibili ai fini fiscali, ma non ai fini contributivi e dunque non contribuiranno al montante pensionistico. La misura prevede che chi lavora e sceglie di ricevere il bonus -quindi di non versare all’INPS i contributi a suo carico – avrà una pensione più bassa rispetto a quella che maturerebbe continuando a versare la contribuzione piena. Inoltre il decreto attuativo specifica che:
– l’importo dei contributi non versati all’INPS e riconosciuti al lavoratore riguarda esclusivamente i contributi pensionistici, sono esclusi quindi ad esempio i contributi Tfs dei pubblici dipendenti e al FIS fondo di integrazione salariale per alcuni settori del privato.
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