Il Piemonte è la quinta regione italiana per valore aggiunto complessivo pari, nel 2013, al 7,8% del totale nazionale, ma è ottava per contributo al valore aggiunto dell’agricoltura nazionale, pari al 6,5%, in lieve discesa dal 2011. Al convegno organizzato dalla Confagricoltura di Novara e del Vco sul Psr, cui hanno partecipato l’assessore piemontese Giorgio Ferrero (foto piccola), oltre alla presidente dell’Unione Paola Battioli, all’Ad di Agricheck Roberto Sonzini e al responsabile dell’area tecnica di Confagricoltura Alessandria Marco Visca, la banca Bnl-Paribas scopre le carte sull’agricoltura piemontese. Nel report presentato si ricorda tra l’altro che il Piemonte è soggetto complessivamente a un trend di concentrazione fondiaria ed è già tra le regioni con il maggiore indice di concentrazione economica, ossia rapporto tra imprese grandi (oltre 100 mila euro di produzione standard) e piccole (meno di 8mila euro di produzione standard). «La concentrazione risulta elevata soprattutto nella produzione del riso» spiega il servizio studi dell’istituto di credito.Il processo di riduzione del numero delle imprese prosegue così come la tendenza alle colture intensive e la maggior propensione al biologico. «La lunga crisi che ha caratterizzato l’economia italiana negli ultimi anni ha toccato in modo diverso le varie aree del paese, il Piemonte, e più in generale le regioni del Nord Ovest hanno sofferto più della media nazionale nel primo biennio di crisi (2007-2009), a causa del forte calo delle esportazioni» osserva il rapporto, ma, aggiunge «segnali positivi arrivano dal lato dell’occupazione». Minor entusiasmo sul fronte del Psr: «Il Piemonte figura tra le regioni in attesa di approvazione finale del Piano di Sviluppo rurale da parte della Commissione europea; il Piano (che fa riferimento a circa 1,1 miliardi di spesa pubblica) prevede una spesa maggiore per progetti relativi alla “priorità 5” (utilizzo efficiente delle risorse), alla “priorità 3” (organizzazione della catena alimentare) e alla “priorità 6” (inclusione sociale e sviluppo economico delle aree rurali)». Sull’argomento, Battioli ha invocato un programma «più semplice, sostenibile e con regole chiare», istanze prontamente raccolte da Ferrero. (25.02.15)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.