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BIRMANI A SCUOLA PER PRODURRE RISO MIGLIORE

da | 17 Feb 2016 | Internazionale, NEWS

dazio zero

BIRMANIAL’Ente Nazionale Risi informa che le importazioni dai Pma crescono ancora e continuano a preoccupare quelle dalla ex Birmania, oggi Myanmar. Da settembre 2015 a gennaio 2016 le importazioni dai Paesi Meno Avanzati risultano infatti in aumento di 43.468 tonnellate (+40%) rispetto alla campagna precedente. Quelle dalla Cambogia, che coprono l’83%, evidenziano un aumento del 46%, essendo passate da 86.325 tonnellate di un anno fa alle attuali 125.990 tonnellate, mentre le importazioni dal Myanmar si attestano a 23.043 tonnellate, in aumento di 3.635 tonnellate rispetto al livello dello scorso anno incidendo per il 15% sul totale importato. Gli aiuti ai Pma rientrano nell’applicazione della convenzione internazionale Eba, che punta ad aiutare questi Paesi a svilupparsi, ma i risicoltori europei contestano gli effetti del provvedimento, sostenendo che, oltre a schiacciare il prodotto dell’Ue, le esenzioni daziarie non sollevano affatto i contadini cambogiani e birmani dalle loro condizioni di povertà. Ora però il Myanmar intende creare un gruppo di esperti di riso, specialisti che saranno incaricati di migliorare il prodotto più importante per il Paese del Sudest asiatico con l’obiettivo di cogliere l’opportunità offerta dal generoso partner europeo. Ovviamente per i nostri produttori questa è una nuova minaccia, perché comporterà un’evoluzione qualitativa del prodotto d’importazione. Lo spiega il sito

http://www.mmtimes.com/index.php/national-news/19001-rice-course-to-build-up-agriculture-expertise.html.  L’università agricola di Yezin, l’unica che propone corsi di agraria, si prepara ad ampliare i suoi corsi con l’introduzione di una specializzazione in riso nel prossimo anno accademico, afferma il rettore U Myo Kywe. Quasi 13 milioni di acri di terreno agricolo dei 21 milioni totali sono infatti risaie, un dato che sale a circa 20 milioni se si include anche il raccolto estivo. L’export risicolo è iniziato negli anni ’50, ma la sua capacità commerciale è decliata sotto la dittatura militare. Con il nuovo corso politico, rinasce anche l’interesse alla formazione professionale in campo agricolo, che in Myanmar si traduce automaticamente in capacità di coltivare il riso. «Offriremo corsi specialistici sul riso nel corso del secondo anno, a partire dal 2017, inizialmente per 50 o 100 studenti», ha aggiunto il rettore. L’ateneo ha preso questa decisione su consiglio di organizzazioni internazionali e di esperti. Del tema si è occupato anche un deputato della città di Maubin: «Gli studenti dovrebbero imparare la teoria a scuola, e la pratica in azienda. La loro creatività ed esperienza aiuterà il paese a migliorare il suo settore agricolo». U Myo Kywe ha detto che la parte pratica della formazione professionale sarà fornita attraverso la cooperazione tra l’università e il Ministero dell’Agricoltura e il Dipartimento di ricerca agricola sull’irrigazione. Una delle agronome formate all’università birmana, Ko No Soe, ha ribadito che il governo in passato aveva fatto dei tentativi di rafforzare l’educazione agricola, ma si era concentrata su problematiche legate alle infrastrutture, alle dighe e alla fornitura di acqua, piuttosto che pensare alle risorse umane. Con l’assistenza di un esperto straniero, l’università di Yezin ha intrapreso un progetto di scambio tecnico di cinque anni, in collaborazione con una organizzazione giapponese. Tre specialisti giapponesi sono in loco per verificare la qualità della docenza, della ricerca e dell’amministrazione. «Si stanno valutando l’efficacia del programma di studi, ci verranno dati consigli in base alla loro analisi», ha confermato il rettore. Altri esperti, tra cui dieci tecnici di laboratorio e specialisti in materia di sicurezza alimentare e di scienza dell’alimentazione, saranno invitati: insieme ad alcuni docenti giapponesi potrebbero tenere corsi all’università. (17.02.2016)

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