C’è la crisi e allora attacchiamoci al bio. Come si dice: piatto ricco, mi ci ficco! Questo è effettivamente un segmento di mercato che, Cambogia o non Cambogia, continua a macinare prezzi più alti prodotto convenzionale e soprattutto macina fatturati, come dimostra l’ultimo rapporto, secondo il quale in virtù di «una maggiore propensione a sperimentare in cucina e del mutamento del profilo demografico conseguente alla crescita degli immigrati residenti nella Penisola» le vendite di “pasta, riso e sostituti del pane” sono cresciute nei primi cinque mesi del 2014 del 73% rispetto allo stesso periodo del 2013. Questo dato è contenuto nel rapporto “Bio in cifre 2014”, elaborato da Sinab (Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica) e Ismea. Vi si apprende che la superficie coltivata secondo il metodo biologico ha raggiunto a fine 2013 quota 1,32 milioni di ettari, circa un decimo del totale. Quasi la metà del fatturato (2,3 miliardi complessivi) viene generato attraverso negozi specializzati e solo il 27% dalla gdo. Una fotografia interessante, perché dimostra che anche in tempi di crisi, anche quando la borsa della spesa si alleggerisce, il bio continua a tirare grazie a una forte motivazione dell’atto d’acquisto che appare in controtendenza non solo rispetto ai trend del settore agroalimentare ma anche al canale di vendita.
I dati relativi al riso sono spesso aggregati a quelli degli altri cereali, ma il rapporto ci dice che nel 2013 in Italia sono stati coltivati 9.528 ettari di riso biologico, dei quali 1.123 in conversione e 8.405 bio, con un incremento del 5,3% rispetto all’anno precedente. La produzione di riso bio ammonta a 570.217 quintali, meno – ma non poca cosa – rispetto ai 3 milioni del grano duro e ai quasi 800milla del frumento tenero e del farro. Questa produzione è concentrata in Lombardia (306.198 quiintali) e Piemonte (225.396), che rappresentano il 53,7 e il 39,5 contro i 6,8% delle altre regioni.
Anche in questo settore ii nostri produttori se la devono vedere con la concorrenza asiatica: India, Pakistan e Tailandia sono i paesi che importano nell’Ue le maggiori quantità di riso bio ma questo flusso si è ridotto drasticamente tra 2012 e 2013 parallelamente all’incremento delle produzioni interne, passando da 3.150,83 a 3.989,03 tonnellate. Circa la metà dell’import è tailandese. (20.10.14)