Bayer ha acquistato Monsanto per 128 dollari per azione in contanti: sborserà 66 miliardi di dollari compreso il debito del colosso americano. La società tedesca ha riferito di aver concordato una penale di 2 miliardi di dollari in caso di stop dall’antitrust. L’accordo sarà finalizzato entro la fine del 2017. E’ la più grande offerta di cassa mai registrata e prevede il finanziamento a monte di 19 miliardi di dollari con l’emissione di obbligazioni convertibili e di nuove azioni agli azionisti esistenti. Le banche si sono impegnate a fornire fino a 57 miliardi di dollari di finanziamenti ponte. Le due società controlleranno insieme più di un quarto del mercato mondiale di sementi e pesticidi nel settore delle forniture agricole: ciò rende quasi inevitabile l’interessamento dell’Antitrust: probabilmente sarà chiesta la vendita di alcuni asset, tra cui le attività nella soia, nel cotone e nei semi di colza. Bayer prevede di ottenere risparmi dalle sinergie della fusione che faranno crescere i profitti di 1,5 miliardi di dollari nei prossimi tre anni. Le due aziende nel 2015 avevano registrato un fatturato complessivo di 23 miliardi di euro e hanno insieme un budget totale per la ricerca e lo sviluppo di 2,5 miliardi di euro. Bayer e Monsanto erano in trattative da marzo. A maggio Bayer che aveva fatto una prima offerta di 122 dollari per azione. L’operazione «rappresenta un enorme passo avanti per le nostre attività nelle scienze agricole» ha commentato Werner Baumann, ad di Bayer. L’accordo per la fusione, si legge nella nota congiunta, ha carattere definitivo e «mette insieme due business differenti ma altamente complementari».
