La Tailandia ha venduto 347 mila 500 tonnellate di riso provenienti da scorte statali in due aste avvenute durante il mese di giugno. Lo ha annunciato all’agenzia Reuters, ripresa dal quotidiano on line The Nation (www.nationmultimedia.com) il ministero del Commercio il 3 agosto scorso. Il Paese asiatico, uno tra i maggiori produttori ed esportatori a livello mondiale, punta ad eliminare le scorte accumulate durante il precedente governo. Al momento nei magazzini sono custodite circa 9 milioni di tonnellate acquisite durante l’amministrazione del premier Yingluck Shinawatra, poi estromesso dal Governo. Nella prima asta, quattro buyer privati hanno acquistato 45 mila 459 tonnellate per 327 milioni di bath, pari a 9,36 milioni di dollari. Si tratta di cereale sia di medio livello sia sotto gli standard di consumo diretto, parzialmente adatto quindi solo per uso industriale. Nel secondo bando, destinato all’export, cinque esportatori hanno acquisito 302 mila tonnellate di riso, che verranno vendute all’estero. L’ammontare venduto ora corrisponde al 9,12% delle 3,81 milioni di tonnellate che la Tailandia intende mettere sul mercato. Il Governo ha però annunciato che potrebbe non presentarne altro, poiché le offerte finora sono state piuttosto basse. La prossima asta è prevista durante il mese di agosto. La scarsità di cereale disponibile sui mercati internazionali a causa della siccità in corso in molti Paesi produttori sta sostenendo i prezzi mondiali, offrendo l’attuale Governo ad accelerare le vendite prima che venga effettuato il principale raccolto annuale, durante l’ultima parte dell’anno.
CORDONE FITOSANITARIO UE
La Commissione ha presentato la sua proposta di revisione delle norme esistenti il 17 ottobre 2023, tenendo conto dell’esperienza.