Il governo tailandese vuole aumentare le esportazioni di riso, secondo una relazione del Servizio Agricolo Straniero per l’Agricoltura degli Stati Uniti (Fas). Si prevede che le esportazioni nell’annata agraria che si è appena conclusa raggiungeranno gli 11 milioni di tonnellate e quasi tutti gli stock governativi saranno probabilmente esauriti. Il governo ha ripreso le vendite in agosto dopo una sospensione di due mesi. La forte domanda dei paesi mediorientali e africani ha spinto le esportazioni a 6,4 milioni di tonnellate da gennaio a luglio. Le esportazioni di riso parboiled sono aumentate fino a 1,5 milioni di tonnellate, in crescita del 40% rispetto all’anno precedente.
«Le esportazioni di riso bianco sono aumentate anche del 10% al 15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in conseguenza della vendita di titoli governativi, il che rende il prezzo del riso thailandese più competitivo rispetto al riso vietnamita», ha ribadito il Fas. Poiché il governo continua la vendita di riso con significative differenze qualitative (sia di prima scelta, sia deteriorato e adatto solo all’uso industriale) il consumo per il 2016-17 è stato rivisto fino a 12 milioni di tonnellate. Si tratta di un aumento del 32% rispetto al 2015-16, e fa seguito all’impiego del riso proveniente dalle scorte governative per la produzione di energia, fertilizzanti e per il nutrimento di pollame e suini. Il governo ha venduto circa 3,7 milioni di tonnellate di riso di qualità alimentare / industriale e 500.000 tonnellate di riso deteriorato a partire dal gennaio 2017. I prezzi delle scorte di riso di qualità alimentare sono del 25% inferiori ai prezzi correnti di mercato per le rotture di riso e del 15% al di sotto dei prezzi di mercato del mais, afferma il Fas.
Con l’esaurimento atteso degli stock statali, l’utilizzo di riso per il 2017-18 dovrebbe diminuire del 4% a 11,5 milioni di tonnellate. Il Fas ha anche sottolineato come le inondazioni di luglio e agosto abbiano avuto un impatto minimo sulla produzione di riso e di mais nel 2017-18. Circa il 90% delle inondazioni durante il periodo del monsone si è verificato nell’area principale di coltivazione di riso, ed ha riguardato una percentuale che va dal 2% al 3% della produzione totale; si è trattato però di piante ancora in fase vegetativa, che possono dunque essere reimpiantate. Il riso fuori stagione per il 2016-17 non è stato colpito da inondazioni. La previsione della produzione di riso per il 2017-18 rimane invariata a 20,4 milioni di tonnellate, afferma il Fas. Si tratta di un aumento del 6% rispetto al 2016-17 a causa delle condizioni meteorologiche favorevoli e di buone condizioni di irrigazione, conclude il servizio di informazioni statuitense.