SERVE ANCORA L’ENZIMA NITROGENASI
Le piante così trasformate non possono ancora fissare il proprio azoto perché sono necessari altri componenti per ricostruire l’enzima nitrogenasi. Il lavoro è pionieristico in quanto dimostra, per la prima volta, che è possibile esprimere stabilmente nelle piante queste proteine altamente sensibili all’ossigeno. Inoltre, le proteine stesse mantengono le loro attività.
L’introduzione dei geni della nitrogenasi nelle piante coltivate consentirebbe di fissare l’azoto in modo indipendente, ma il processo è “estremamente complesso”. Infatti, sono necessarie molte proteine e i principali componenti proteici sono molto sensibili all’ossigeno.
I ricercatori sono riusciti a superare questa difficoltà producendo una dinitrogenasi ridotta funzionale e una maturasi cofattore nitrogenasi separata in linee di riso transgeniche.
CEREALI AZOTOFISSATORI: LA PAROLA AGLI SCENZIATI
«Si tratta di un’importante svolta bioingegneristica – spiega Il referente del progetto, Luis Rubio – poiché supera due ostacoli tecnici e mostra la strada per generare cereali azotofissatori». Insomma, si risolve uno dei principali ostacoli alla fissazione biologica nelle colture. Inoltre, in questo lavoro vi sono le basi per l’assemblaggio di un “complesso nitrogenasi completo e funzionale per le piante».