Se il Comitato interministeriale dei prodotti fitosanitari, che viene convocato presso il Ministero della Salute, non deciderà in fretta la campagna diserbi del riso potrebbe essere seriamente compromessa e con essa la redditività delle aziende agricole. Sia Coldiretti con Agrinsieme hanno già scritto al governo per dare la sveglia: se non arriveranno nei prossimi giorni le autorizzazioni all’uso eccezionale (art. 53 comma 1 del Reg. CE 1107/2009) di alcune sostanze attive da utilizzare per il diserbo sulla coltivazione del riso, i fitofarmaci non potranno mai arrivare in tempo. I sindacati hanno ricordato giustamente che queste sostanze difendono la pianta da infestanti come il giavone (Echinochloa spp.), ed in particolare il giavone “bianco”, che si caratterizza per la sua elevata produzione di semi, per la scalarità nella germinazione, per la capacità di vegetare anche in condizioni climatiche avverse e per la sua competitività verso il riso, manifestata fin dalle prime fasi vegetative del ciclo colturale. Altre infestanti di elevata aggressività e diffusione appartengono ai generi Alisma, Cyperus, Eleocharis, Eterantera, Schoenoplectus. Nel caso del riso si segnala inoltre il fenomeno delle resistenze. Ma vediamo nel dettaglio per quali prodotti viene richiesta l’autorizzazione in deroga per un periodo massimo di 120 giorni:
Clethodim: utilizzato contro il riso crodo, consente di ridurre l’intervallo tra il trattamento e la semina a 2-3 giorni, consentendo una maggiore flessibilità all’agricoltore e positivi riscontri produttivi. La sostanza attiva è già autorizzata in Italia su pomodoro, soia e barbabietola, mentre è autorizzata anche sul riso in Spagna, principale competitor europeo dell’Italia per questa coltura.
Quinclorac: è un erbicida di post emergenza che costituisce, ad oggi, la soluzione di maggiore efficacia contro i giavoni, ed in particolare i giavoni bianchi, che, come già ricordato, rappresentano, tra le piante infestanti, la maggiore avversità per le risaie.
Propanile: erbicida di post emergenza che risulta particolarmente attivo nei confronti di ciperacee ed alismatacee, mentre svolge un’azione complementare nei confronti del giavone “rosso”. L’azione di questo erbicida non è quindi alternativa al Quinclorac, ma complementare.
Pretilachlor: erbicida di post emergenza che svolge un’azione complementare ai precedenti e, in un’ottica di diversificazione dei programmi di diserbo, esplica un’azione che contribuisce a ridurre l’insorgenza di fenomeni di resistenza.
Napropamide: erbicida che va impiegato in presemina (su risaia in semina sommersa) o in preemergenza (su risaia seminata in asciutta); rappresenta quindi un ottimo strumento di controllo di importanti malerbe per un periodo di tempo sufficientemente prolungato, prima dell’esecuzione dei successivi trattamenti di post-emergenza, dei quali costituisce pertanto un utile complemento. Questo principio attivo è già registrato, sia a livello Ue che nel nostro paese, per l’impiego su colture diverse dal riso.
Infine, viene richiesto l’uso dello zolfo per la coltura biologica del riso. Anche l’Ente Risi ha avanzato un’analogo richiesta per alcuni di questi prodotti. Una riunione del Comitato doveva svolgersi il primo marzo ma sarebbe già slittata all’8.