Con una nota del 6 giugno, il Ministero della Salute ha invitato gli assessorati regionali alla sanità e i soggetti della filiera agro-alimentare ad applicare le indicazioni della raccomandazione n.2014/193/ue concernente la riduzione della presenza di cadmio nei prodotti alimentari. Con la stessa nota si è richiamato il recepimento del regolamento (ce) 12 maggio 2014, n. 488/2014 con il quale sono stati modificati i tenori massimi di cadmio in diversi alimenti quali i cereali, gli ortaggi, la carne, il pesce, i frutti di mare, le frattaglie e gli integratori alimentari. Per alcuni alimenti, vista la difficoltà di immediata introduzione delle nuove disposizioni, i tenori massimi saranno applicati con tempi. Per il cioccolato e i prodotti a base di cacao, i limiti si applicano dal 1° gennaio 2019 per gli alimenti destinati ai lattanti e bambini dal 1° gennaio 2015. La presenza di cadmio negli alimenti, ricorda il Ministero della salute, é diversa a seconda della localizzazione geografica della zona di coltivazione dovuti alla diversa distribuzione nel terreno di tale elemento, del trasferimento in misura diversa dal suolo alle piante a seconda del ph e di altri componenti, delle differenti varietà vegetali che presentano modelli diversi di accumulo del cadmio, ma anche in funzione dell’attività agricola quali l’impiego di fanghi derivanti dai liquami, del letame o di concimi a base di fosfati e di altri fattori. Per quanto concerne la presenza di cadmio nei fertilizzanti a base di fosfati, é in corso un confronto tra il Copa Cogeca e la Commissione Ue, affinché sia definito, sulla base di studi scientifici, un tenore massimo di cadmio nei fertilizzanti. In passato, sono stati condotti esperimenti sul riso che hanno dimostrato come la sommersione continua e la correzione con calce permetta di ridurre la concentrazione di cadmio nella granella. Secondo gli studi svolti negli anni scorsi nell’ambito di Siquriso, la pratica della concimazione fosfatica non deve allarmare per il rischio di incremento di cadmio nel riso, “tuttavia, occorre porre sempre attenzione alla qualità dei concimi utilizzati soprattutto nelle condizioni pedologiche e colturali che inducono una elevata biodisponibilità del metallo”. (17.06.14)
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost