Si tratta di un gasteropode, ovvero una lumaca, Pomacea il termine scientifico, a causa delle dimensioni che l’organismo in questione può raggiungere, per l’appunto simili a una mela, di origine sudamericana, diffusa in Asia a partire dagli anni ’80 e ritrovata in Spagna nel 2009. Dal 2012 è stato definito organismo nocivo da quarantena per via degli ingenti danni che può causare sia all’ambiente naturale, costituendo una minaccia alla biodiversità degli ambienti dove viene introdotta, sia
all’agricoltura (e in particolare alla risicoltura). Si calcola ad esempio che la produzione di riso nelle aree dell’Ebro abbia subito in alcuni casi una riduzione prossima al 50%. Questo gasteropode si nutre di numerose piante acquatiche (riso, alghe, piante spontanee); essendo inoltre estremamente prolifero può raggiungere popolazioni assai elevate in brevi periodi. Si trova in genere in ambienti di acqua dolce, ma alcune specie si sono ben adattate alle acque salmastre. Le conchiglie degli adulti generalmente hanno 5 o 6 spire; il guscio può avere colorazioni estremamente variabili (giallo, bianco, marrone opaco, uniforme o striato), così come il corpo che può presentare sfumature dal rosa chiaro al marrone. Il Servizio fitosanitario regionale è attivamente impegnato nei monitoraggi dal 2013, ma si ricorda di segnalare la presenza di eventuali organismi sospetti all’indirizzo mail: infofito@ersaf.lombardia.it.
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