«Sono state rinvenute sul mercato italiano confezioni sospette anonime di triciclazolo WP in sacchetti di alluminio con un titolo di principio attivo molto inferiore al prodotto originale (fino ad un quinto dello stesso) non prodotto nei nostri stabilimenti, non recante numero di registrazione, data di registrazione ed indirizzo corretto del distributore…» Inizia così il comunicato emesso da Dow Agrosciences per denunciare il fenomeno del Beam pirata. Anche quest’anno, approssimandosi la stagione dei diserbi, si propone questo problema e Dow lo denuncia con forza, segnalando ai risicoltori che «da analisi effettuate è risultato che il contenuto non ha corrispondenza con quanto dichiarato in etichetta in quanto sono state rinvenute impurità sconosciute non studiate che possono mettere a rischio la salute pubblica e la selettività sulla coltura». L’unico modo per salvaguardare se stessi, l’azienda e il consumatore è, recita la nota aziendale, «acquistare il prodotto originale Beam TM System solo presso il proprio rivenditore di fiducia, a garanzia della sicurezza del risultato del trattamento ed a tutela della salute dell’operatore e del consumatore finale». Chi dovesse avere notizie del prodotto illegale è invitato a contattare immediatamente Dow Agrosciences Italia srl (http://www.dowagro.com/it/), che invita ad «inviare una segnalazione alle autorità competenti, anche in forma anonima, nel caso di ritrovamento di prodotto contraffatto e/o importazione illegale, attraverso il numero verde di Agrofarma 800 913083». Per leggere il comunicato integrale clicca QUI. (02.04.15)
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost