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ASSOSEMENTI CONTRO LA CONCORRENZA “ILLEGALE”

da | 23 Dic 2015 | NEWS

assosementiAssosementi attacca le società che effettuano la selezione e la concia del seme a domicilio e dichiara guerra ai rivenditori di prodotti per l’agricoltura che stanno organizzandosi per fornire seme selezionato (ma ufficialmente si parla solo di “pulizia”): l’organizzazione delle ditte sementiere ha convocato l’Ense e il Nucleo Repressione Frodi della Guardia di Finanza a Bologna per fare il punto sull’illegalità e la fotografia che ne è uscita è allarmante per questo settore. «Le illegalità toccano in misura diversa tutte le specie autogame, frumento duro, tenero, erba medica, riso, soia e ortive, solo per citarne alcune – ha commentato Franco Brazzabeni, Presidente della Sezione cereali a paglia di Assosementi. Quelle più rappresentative del nostro territorio, come ad esempio l’erba medica, il frumento duro e il riso, toccano punte particolarmente gravi di oltre il 30% coinvolgendo non solamente il mondo sementiero, ma un numero cospicuo di operatori fra cui gli stoccatori, i contoterzisti e gli agricoltori che commercializzano granella non certificata ad uso seme. All’elenco si sono aggiunti anche i servizi di selezione mobile che operano in un contesto che necessita di maggiore chiarezza soprattutto per quanto riguarda l’applicazione delle regole e le responsabilità di chi deve effettuare i controlli”. Il seme certificato è il punto di partenza di ogni filiera e senza di esso si perde la tracciabilità e la conseguente tutela dei consumatori». Il settore, è stato riconosciuto,  non è nuovo a queste problematiche, tuttavia un ruolo importante lo hanno giocato – è indubbio – le politiche di disaccoppiamento e l’assenza di accordi di filiera in grado di favorire la tracciabilità delle produzioni. Il risultato è stato un crescente manifestarsi di fenomeni di illegalità, come evidenziato negli interventi dell’ICQRF e del CREA-SCS. «Assosementi è da tempo impegnata nel contrasto delle illegalità – ha precisato Guido Dall’Ara, Presidente di Assosementi – garantendo il necessario supporto alle aziende sementiere colpite e nell’assicurare un puntuale collegamento con gli organi di controllo, nei confronti dei quali occorre rafforzare la collaborazione al fine di rendere maggiormente efficace l’attività di verifica. In questa direzione Assosementi intende operare sin dalle prossime settimane». Dal dibattito che si è sviluppato a Bologna, sembra tuttavia che le istituzioni di controllo non garantiscano di riuscire a perseguire le illegalità denunciate da Assosementi. Il problema è il gap normativo: la disciplina nazionale cui debbono sottostare i sementieri è decisamente più vincolante di quella che debbono osservare i rivenditori che effettuano la pulitura del seme e con la diffusione di ditte che – autorizzate a livello regionale – operano a domicilio la selezione del seme da reimpiego si crea una “concorrenza” forte e disinvolta. (21.12.2015)

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