Agli incontri tecnici organizzati da Ente Nazionale Risi nelle ultime settimane i ricercatori hanno proposto in ogni provincia diversi studi legati all’assimilazione di cadmio ed arsenico.
SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO
La presenza di residui di questi metalli pesanti nelle partite di risone ha creato problemi nella commercializzazione nella scorsa campagna. Ciò a causa di una maggior assimilazione del cadmio in seguito alla siccità ed all’abbassamento dei limiti di tolleranza da parte dell’Unione Europea, portati per entrambi i metalli a 0,15 mg/kg per il riso lavorato. Abbiamo appreso dalla dottoressa Bogliolo della provincia di Novara, che la situazione nei terreni non è problematica e le difficoltà si sono avute solo a causa dell’evento siccitoso del 2022 (approfondisci e vedi il video dell’intervento di Bogliolo).
In provincia di Pavia, la più colpita dalle difficoltà irrigue, la dottoressa Alice Sinetti ha ribadito come le analisi svolte negli ultimi mesi dimostrino che la situazione sia sotto controllo. Per quanto riguarda l’arsenico all’ultima rilevazione del 2023 sono risultati solamente 2 campioni oltre i limiti sui 160 analizzati. Anche per il cadmio pochi problemi nel 2023, con soli 4 campioni su 160 oltre i limiti. Nel 2022 i campioni oltre 0,15 mg/kg erano stati 34 su 160, di cui 6 su 56 a Vercelli, 9 su 23 a Novara, 14 su 55 a Pavia, 5 su 11 a Milano e Lodi e 0 su 15 negli altri areali risicoli. Numeri decisamente influenzati dall’incidenza della siccità, come si nota anche dalla suddivisione territoriale.
COME CONTRASTARE L’ASSIMILAZIONE
La dottoressa Sinetti spiega che l’assimilazione del cadmio risulta influenzata positivamente dalle alte temperature e da asciutte tardive (in fase di fioritura-maturazione cerosa). Mantenere la sommersione in queste fasi risulta dunque fondamentale per limitarla. L’arsenico, al contrario, viene assimilato nelle prime fasi di sviluppo, durante la levata. Per contrastare ciò sono sufficienti dei periodi di asciutta, anche brevi, in questa fase.
La ricercatrice aggiunge che esiste una correlazione tra l’acidità del terreno e l’assimilazione di cadmio. Per questo può essere utile usare calce, al fine di rendere il terreno più vicino al ph neutro (7). Si consiglia l’utilizzo di ossido di calcio (Cao) dell’85% prima dell’aratura o su terreno livellato prima dell’erpicatura secondo il seguente schema:
Per quanto riguarda l’arsenico viene consigliato di analizzare il terreno per conoscere la sua presenza nel suolo e prestare maggior attenzione ai suoli pesanti. Questi favoriscono condizioni di anossia dunque maggior disponibilità di questo metallo pesante per la pianta.
Per leggere le linee guide complete fornite dalla dottoressa Sinetti ai risicoltori clicca QUI per il cadmio e QUI per l’arsenico. Autore: Ezio Bosso.
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