Sui mercati offerta inadeguata, a causa del meteo sfavorevole e dai rallentamenti – strascico della pandemia – nel settore della logistica e dei trasporti. Forte rialzo sui Tondi: Selenio a 500 €/tonnellata (+50), Centauro a 400 €/tonnellata (+20), Sole CL a 400 €/tonnellata (+10).
A causa della diminuzione della superficie seminata nel 2021 e del rallentamento del raccolto, la scorsa settimana si è registrato uno scatto in avanti per il Lungo A, con Luna CL in testa, che ha raggiunto quota 360 €/tonnellata; sulla piazza di Mortara Roma raggiunge quota 345 – 365 €/tonnellata. Prime quotazioni, dunque, anche per Barone, che non delude l’industria grazie alle sue garanzie produttive e di qualità e riesce a mantenere le quotazioni della scorsa stagione. Arborio e Volano si attestano rispettivamente sui 385 – 415 €/tonnellata e 420 €/tonnellata. Carnaroli tocca i 550 €/tonnellata, con poca merce offerta, con i similari a 510 €/tonnellata, Leonidas a 500 €/tonnellata e Carnaroli classico a 570 €/tonnellata. S.Andrea e similari a 430 €/tonnellata e Vialone Nano a 700 €/tonnellata. Lungo B si attesta sui 330 – 340 €/tonnellata. Cammeo stabile sulla scorta dell’immobilità del mercato turco e persiste la richiesta di Indica a prezzi invariati. Dardo, Luna CL e similari si attestano a 385 €/tonnellata. Baldo e similari 345 – 365 €/tonnellata. Caravaggio raggiunge quota 485 – 500 €/tonnellata.
Non ancora quotati Loto, S. Andrea, Vialone Nano: i dati sui raccolti sono, allo stato attuale, ancora insufficienti per fornire indicazioni obiettive. Cammeo persiste invece stabile sulla scorta dell’immobilità del mercato turco, come accade per l’Indica, a prezzi invariati con richiesta costante.
Commenta così il mediatore Giovanni Migliavacca: «Che la raccolta abbia inizio ma piano piano, con giacenze solo di Baldo e Cammeo. La settimana ha visto qualche partita in più di risone nuovo, soprattutto di CL 388, di Barone e di Carnaroli con i loro similari. Per avere una visione migliore, tempo permettendo, ci sarà da attendere ancora una decina di giorni. I prezzi sono ancora un po’ incerti, oscillanti in base al fabbisogno della richiesta delle riserie: infatti quasi ogni giorno si hanno prezzi diversi».
Forte interesse dell’industria verso tutti i risi che si presentano sul mercato. Il raccolto si preannuncia buono e di qualità medio-alta.
Prezzi e trasferimenti
Per quanto riguarda il settore risicolo, crescono i sottoprodotti eccetto la lolla, ed entrano in quotazione nuove voci: Carnaroli e similari, Augusto e Sole. invariati i risi lavorati. I prezzi del risone, in termini assoluti, risultano superiori a quelli raggiunti un anno fa e si prevedono ulteriori aumenti. I risicoltori aspettano trattative, alcuni hanno stipulato contratti. I prezzi si modulano sulla base delle esigenze delle industrie e i contratti di coltivazione individuati nei mesi di febbraio e marzo serviranno inizialmente come base per le quantità non a contratto.
I trasferimenti ammontano a 89.068 tonnellate, in diminuzione del 15% se comparati a quelli della scorsa campagna. Sui mercati esteri: Ribe a 370 €/tonnellata, Loto a 400 €/tonnellata e Augusto a 400 €/tonnellata, gli Originari a 380 €/tonnellata, il Selenio a 450 €/tonnellata e il Centauro con Balilla a 390 €/tonnellata, i Lunghi B a 350 €/tonnellata, Baldo con suoi similari a 390 €/tonnellata. Si evidenzia una crescita per il Vietnam 5% (+10 dollari, a 430 dollari/tonnellata) e per il Thai 100%B (+3 dollari, a 395 dollari/tonnellata). Cala invece l’Indica 5% (-15 dollari, a 365 dollari/tonnellata). Autore: Milena Zarbà