La siccità più dura dell’ultimo secolo ha abbassato il livello dell’acqua del principale fiume argentino per il trasporto dei cereali, il Paranà, riducendo le esportazioni agricole e aumentando i costi della logistica. Si tratta di una tendenza che i meteorologi ritengono probabilmente continuerà anche l’anno prossimo. Lo riferisce il rapporto settimanale The Rice, edito da Gaotrade.
La potenza sudamericana dei cereali è il terzo fornitore mondiale di mais e il primo esportatore di farina di soia per il bestiame, usata per ingrassare i maiali e il pollame dall’Europa al sud-est asiatico. Le esportazioni agricole sono la principale fonte di valuta forte dell’Argentina, necessaria per sostenere le riserve della banca centrale, esaurite da tre anni di recessione.
Il Brasile meridionale, dove si trovano le fonti del fiume Paranà, è stato colpito da una grave siccità da tre anni a questa parte. Questo ha ridotto i livelli d’acqua nel centro portuale argentino di Rosario, provincia di Santa Fe, dove vengono effettuate circa l’80% delle esportazioni agricole del paese
Secondo Isaac Hankes, un analista meteorologico, affari finanziari e di rischio di Thomson Reuters, è un evento che si verifica una volta ogni cento anni.
Lunedì il rapporto del gruppo delle Nazioni Unite che si occupa di clima ha rilevato che il cambiamento climatico sta rendendo gli eventi meteorologici estremi sempre più comuni. Un meteorologo ha dichiarato all’agenzia di informazione Reuters che la situazione potrebbe anche peggiorare dopo la stagione delle piogge che inizierà a fine settembre.
Le navi che salpano da Rosario stanno caricando dal 18% al 25% in meno del carico normale a causa delle acque poco profonde, ha confermato Guillermo Wade, direttore della Camera delle attività portuali e marittime dell’Argentina.
I costi logistici stanno aumentando perché più soia e mais devono essere trasportati ai porti atlantici di Bahia Blanca e Necochea, nella provincia meridionale di Buenos Aires, dove le navi fanno una sosta finale per essere riempite di carico prima di prendere il largo.
Il Paranà a Rosario era a 0,06 metri giovedì contro una media di 2,92 metri negli ultimi 24 anni, secondo i dati della Guardia Costiera argentina. La misura è un riferimento usato dai capitani delle navi piuttosto che un misuratore effettivo della profondità dell’acqua.