Il mercato rimane ancorato sulle valutazioni viste nelle scorse sedute. E’ una stabilità che ormai prosegue da 3 settimane. Il listino di Vercelli, inoltre, si propone interamente come nominale. (Novità per il 2023)
TRATTATIVE QUASI NULLE
In sala di contrattazione, infatti, le trattative sono quasi nulle. Il clima è decisamente prefestivo, con poco interesse allo scambio da ambo le parti. Ad essere precisi, in questo momento è probabilmente l’offerta a proporsi maggiormente, con una domanda che appare davvero distante dall’acquisto per la maggior parte delle varietà. I risoni meno complicati da vendere in questo momento paiono essere i superfini e la varietà Barone, a detta degli operatori. In particolare, il gruppo Arborio rimane a 110 €/q lordi, anche se attualmente rimangono certi solo con rese buone. In questo comparto sicuramente attendere potrebbe risultare remunerativo, viste le ridotte disponibilità e la mancanza di un sostituto estero.
Condizione simile ma con qualche scricchiolio in più per il gruppo Carnaroli, sempre a 140 €/q lordi per il classico e 130 €/q lordi per i similari, questi attualmente molto poco richiesti. Questo comparto, infatti, ha registrato un disponibilità che, seppur minima, è maggiore del previsto e ciò pare stia influendo nelle trattative, a volte forzate dall’offerta e chiuse a prezzi inferiori a quelli citati. (Novità per il 2023)
LUNGHI A E B BLOCCATI DAL MERCATO INTERNAZIONALE
I gruppi Roma, Baldo e S. Andrea reggono a 90 €/q lordi. Il primo rimane il più richiesto e, grazie a Barone come detto, risulta essere il gruppo merceologico con la miglior prospettiva per il futuro. I risi tipo Baldo sono meno cercati, essendo poco usati da risotto, il settore di mercato dove non vi sono sostituti esteri. S. Andrea non mostra un mercato incandescente ma la disponibilità ridotta fa ben sperare per il futuro. Pochissimi compratori per i lunghi A generici, per i quali gli 80 €/q lordi a listino paiono davvero virtuali in questo momento, con pochissime riserie disposte ad offrirli per un numero ridotto di varietà del gruppo (es. Leonardo) e con pagamenti lunghi. In questo comparto influisce il commercio da e per l’estero. il primo è in aumento, il secondo è in calo alle cifre attuali. Discorso importazioni che, come consueto, influisce anche sul mercato dei lunghi B, tuttavia ancora vendibili a 50 €/q lordi nella maggior parte dei casi. Qui il problema è in entrata più che in uscita in quanto la concorrenza della merce estera è importante vista la diminuzione dei costi di trasporto, come abbiamo appreso al convegno di venerdì (leggi).
QUANTO TONDO È STATO VENDUTO?
Sui risi tondi, infine, influisce il discorso disponibilità e trasferito ad oggi. I bollettini Ente Risi che riguardano questi dati, come sappiamo, sono il principale motivo dello stop nell’ascesa dei listini, avendo reso noto a tutti che la rimanenza oggi è maggiore rispetto alla media degli ultimi tre anni a pari data per lunghi B e tondi. Tale risultato per i primi, non essendo molto cresciuti a listino nei mesi precedenti, significa uno blocco a 50 €/q lordi. Per i secondi invece ha portato ad un calo nel prezzo offerto dalla domanda, non ancora registrato a listino ma più volte visto nelle trattive. Questo calo potrebbe rientrare, molto si giocherà sulla reale percentuale di già venduto. Essa ora sembra molto bassa, ma sono da valutare i reali affari con ritiri e pagamenti lunghi che oggi non rientrano nelle statistiche ufficiali. In sostanza, Sole e Omega molto difficili da vendere, con qualche offerta a 70 €/q lordi. Terra impossibile da piazzare a 65 €/q lordi. Centauro unico tondo realmente vendibile a 75 €/q lordi ma con pagamenti lunghi. Anche il mercato di Selenio risulta rimaneggiato, poche richieste ma pare che 80 €/q lordi si riescano ancora ad ottenere con buone rese e pagamenti lunghi. Autore: Ezio Bosso.
