Meno burocrazia per una Pac più semplice:è stata approvata la relazione De Castro sul regolamento “Omnibus” che contiene disposizioni per molti settori delle politiche europee, tra cui modifiche ai regolamenti della riforma della Pac approvata nel 2013. Si tratta di un passaggio obbligato nell’ambito della revisione di metà percorso del bilancio pluriennale dell’Ue.
Il Parlamento europeo, in questo modo, ha voluto cogliere l’occasione per proporre cambiamenti più incisivi di quelli previsti dalla Commissione: «Gli emendamenti – come spiega una nota di Paolo De Castro (foto grande), parlamentare europeo, membro della Commissione agricoltura e relatore del regolamento agricolo – mirano all’alleggerimento degli oneri burocratici per gli agricoltori, al rafforzamento della loro posizione negoziale a fronte delle altre parti della filiera e, infine, all’ampliamento del set di strumenti per la gestione del rischio». Le principali novità relative al mondo agricolo riguardano in particolare il greening, l’accesso ai fondi europei per i giovani agricoltori, la definizione di agricoltore attivo, oltre che le misure finanziarie.
Da Agrinsieme arrivano le congratulazioni a De Castro per il successo ottenuto in Commissione agricoltura: «La conferma dello strumento di stabilizzazione del reddito settoriale e soprattutto la diminuzione delle soglie per far scattare le misure costituiscono – commenta Agrinsieme – elementi importanti sia per l’immediato che per le future discussioni sulla Pac post 2020. Il risultato dovrà essere tuttavia più ambizioso, attraverso l’introduzione dello strumento dell’assicurazione dei redditi». Il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza Cooperative Agroalimentari saluta quindi positivamente le modifiche approvate che vanno nel senso auspicato, semplificando lo strumento dell’inverdimento, che «appare ad oggi troppo complesso per essere efficace, ingessando di fatto le aziende agricole, soprattutto quelle più competitive». Agrinsieme apprezza inoltre la contrarietà della Comagri all’eliminazione, pur facoltativa, del requisito dell’agricoltore attivo. Positivi infine i miglioramenti che favoriscono l’aggregazione, bene anche i miglioramenti della misura consulenza e sugli incentivi ai giovani agricoltori, che potranno dare più slancio al rinnovo generazionale. Tuttavia il mantenimento delle limitazioni dimensionali verso l’alto mal si coniuga con l’obiettivo di aumentare la competitività delle aziende agricole.
Per quanto riguarda i giovani agricoltori, sono state semplificate le condizioni di accesso agli aiuti per l’insediamento, con il rafforzamento del premio di primo insediamento nei Piani di Sviluppo rurale e
Per quanto riguarda le misure di mercato, ovvero la “rete di sicurezza” contro le crisi e per rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera, il punto di riferimento è il rapporto dell’Agricultural Market Task Force, con l’estensione delle misure del pacchetto latte a dopo il 2020 e a tutti i settori, inclusa la possibilità di interventi straordinari in caso di crisi per incentivare, se necessario, la riduzione della produzione a livello UE (come accaduto nell’ultima crisi del latte); ci sarà il rafforzamento della posizione degli agricoltori nella filiera, affiancando alle Organizzazioni dei produttori organizzazioni di “contrattazione”, con il solo scopo di negoziare i contratti; vi sarà la possibilità per produttori, organizzazioni di produttori, organizzazioni di contrattazione o una loro associazione, di esigere una contrattualizzazione scritta obbligatoria per la vendita di prodotti agricoli. Fissata anche una richiesta alla Commissione europea affinché presenti entro il 30 giugno 2018 una proposta legislativa a livello Ue per contrastare le pratiche commerciali sleali. Sono previste inoltre delle misure per favorire le opportunità di concentrazione dell’offerta e condividere funzioni di tipo organizzativo e commerciale, e altri provvedimenti per finanziare la formazione attraverso le organizzazioni dei produttori (il cosiddetto Coaching).
Per quanto concerne la gestione del rischio, che consente di attenuare l’impatto di eventi climatici e crisi improvvise, è stata decisa la possibilità per gli Stati membri di cambiare, al massimo una volta l’anno, la destinazione degli aiuti accoppiati indirizzandoli verso settori in crisi, in funzione anticiclica.
La soglia di perdita di reddito che innesca il ricorso a strumenti di gestione del rischio viene abbassata al 20% (invece del 30%) per tutte le misure: polizze assicurative agevolate, fondi mutualistici contro i danni naturali e strumento di stabilizzazione del reddito. Saranno definiti parametri chiari e condivisi sulla misurazione dei redditi per l’accesso al sostegno pubblico agli strumenti di gestione del rischio: possibilità di usare indicatori di riferimento per ricostruire in modo semplice e su elementi oggettivi il reddito presunto di riferimento per una data azienda ai fini dell’accertamento dell’eventuale perdita.