Nuovo appello dell’Ente Risi a Nunzia De Girolamo, ministro delle Politiche Agricole. Domani a Bruxelles si riunirà il Consiglio dei ministri europei ed «è in gioco la sopravvivenza della risicoltura italiana» dice Paolo Carrà (nella foto piccola), presidente dell’Ente alla Stampa di Torino. Una lettera aperta al ministro italiano sollecita un’iniziativa per la richiesta della «clausola di salvaguardia». Si chiede uno scudo politico-economico per difendere il riso italiano e quello degli altri Paesi europei partner dalle importazioni massicce dal Sudest asiatico. «Importazioni – sottolinea Carrà aumentate in maniera abnorme nel 2013. Assistiamo all’arrivo di cereale lavorato a dazio zero soprattutto dalla Cambogia». L’incremento è impressionante: da 5.508 tonnellate del 2009 a 181.644 nella campagna 2012-2013. A questi quantitativi si aggiungono altre 9 mila tonnellate da Myanmar, Laos, Bangladesh. «Insomma, complessivamente 190 mila tonnellate contro le 10 mila di tre anni fa. E siamo solo all’inizio di un trend che sarà in forte crescita». Sotto accusa le agevolazioni facilitate concesse ai Pma (i Paesi meno avanzati) nei quali rientra anche il gruppo che beneficia dell’accordo Eba (Everything but arms) e può quindi esportare a dazio zero tutti i prodotti tranne le armi, quindi anche il riso, senza pagare dazio. (15.12.13)
CHE FINE FA IL CHEROSENE?
Sottolineiamo un’emergenza mentre parte il monitoraggio