Non solo Coldiretti: anche il settore risicolo dell’Estremadura ha chiesto di eliminare i vantaggi commerciali di cui attualmente gode il Myanmar per le esportazioni di riso verso l’Unione Europea a causa dei mutamenti nella situazione politica e umanitaria dopo il colpo di stato nell’ex Birmania. La voce che si leva dalla Spagna unisce tutto il comparto dell’Extremadura, rappresentato da cooperative agroalimentari Extremadura, l’Ufficio di presidenza di riso Extremadura, Apag Extremadura Asaja e UPA-UCE Extremadura, dopo aver incontrato il deputato Ignacio Sanchez Amor, che hanno anche ringraziato per la presa di posizione dell’Ue. «Non può essere che l’Europa – spiegano i vari esponenti del settore risicolo dell’Exremadura – continui a concedere vantaggi tariffari a un paese che ora non rispetta i diritti umani e le libertà. Quindi si richiede un cambio di rotta, almeno fino a quando non si ripristini la normalità».
Il Myanmar, lo ricordiamo, è uno dei maggiori esportatori di riso verso il mercato europeo grazie alle condizioni concesse con il regime commerciale speciale dall’accordo “Everything but arms” che regola le relazioni commerciali con l’Unione europea e permette l’importazione di riso asiatico a dazio zero. Un controsenso, secondo la filera spagnola dell’Extremadura: in un paese in cui è avveuto un colpo di stato, sta ancora beneficiando di vantaggi tariffari basati su un accordo che combatte contro la proliferazione delle armi e che chiaramente danneggia gli agricoltori spagnoli e dell’Extremadura. Il settore cercherà di trasferire la propria presa di posizione alle comunità autonome e al ministero dell’agricoltura perché le inoltrino alla Commissione europea. L’Estremadura è la seconda regione produttrice di riso del paese, solo dietro l’Andalusia, e rappresenta il 20% del riso prodotto in Spagna, con un totale di 21.083 ettari nell’ultima campagna, pari al 21% della superficie risicola nazionale.