Uno dei momenti più intensi della visita dei risicoltori americani nel Vercellese, promossa in questi giorni dalla Strada del riso vercellese di qualità, è stato l’incontro con Luigi Quaglini, agronomo di BASF, la società che ha diffuso nel nostro Paese la tecnologia Clearfield. «La risicoltura in Italia si sviluppa per poco più del 90% tra Piemonte e Lombardia – ha spiegato – dove produciamo riso al 45° parallelo, limite nord di coltivazione. Le varietà americane coltivate nel nostro ambiente per raggiungere la maturazione completa necessitano di 3/4 settimane in più rispetto al loro ambiente d’origine Mediamente la superficie aziendale in Italia è di 52 ha ma abbiamo un numero importante di aziende di 200/300 ha e alcune superano i 400 ha. Le tipologie di coltivazione prevedono due tipi di semina: in acqua, prevalentemente in Piemonte, e a file interrate, soprattutto in Lombardia dove in relazione alle condizioni climatiche del mese di Aprile si raggiunge 80% della superficie coltivata. In genere non si effettua rotazione ma la coltivazione si ripete anno dopo anno. Coltiviamo circa 230.000 ha, per il 70/75 % Japonica la restante parte è di tipo indica. Le diverse tipologie di riso lungo A, lungo b, tondo, e medio, sono classificate in base a delle griglie commerciali, che uniscono sotto un unico nome alcune varietà simili tra loro, in particolare riguardo le dimensioni del chicco, la tessitura e la perla. La superficie coltivata in Italia rappresenta il 52% della superficie nell’Europa dei 28, con una media produttiva di 6,6 t/ha, inferiore a quella spagnola (7,6) e greca (7,4). Riguardo le avversità, fronteggiamo alcuni problemi di fauna, come il Curculionide, alcuni batteri e funghi, principalmente il Brusone, non ai livelli della Louisiana ma comunque ampiamente diffuso. Circa le piante infestanti, notiamo la presenza di una vasta gamma di specie del gruppo Echinochloa, Heterantera, Alismatacee, Botumacee, Ciperacee, riso Crodo e alcune altre infestanti dicotiledoni. Combattiamo queste avversità con diversi prodotti, incontrando difficoltà nel controllo di diversi biotipi di infestanti resistenti ai pochi meccanismi d’azione degli erbicidi disponibili». (segue)
Le varietà americane impiegate in Italia, come ad esempio il CL 161=Libero e PVL 024, manifestano un ciclo di 3-4 settimane superiore a quello riscontrato nelle zone di coltivazione negli USA. Ad una domanda di Steven Linscombe, il papà del Clearfield- «quali varietà americane tra quelle testate in Italia si sono dimostrate idonee alle vostre condizioni?, » – Quaglini ha risposto così: «Tra le varietà testate quella che più si adatta è CL 111 , che può essere seminato dal 20 Aprile fino al 4/5 maggio».
Riguardo al Clearfield, ha detto, «abbiamo iniziato la commercializzazione nel 2006, con CL 161, registrato in Italia con il nome Libero. Iniziammo con 4000 ha, stipulando contratti per la coltivazione con 140 aziende. Nel 2009 è stato registrato il Sirio CL, prima varietà costituita in Europa, nel 2012 la gamma varietale è stata largamente ampliata, arrivando nel 2013 a coprire 74000 ha di superficie, che nel 2019 sono diventati 89000 ha, circa il 40% del totale. PEr Provisia, abbiamo effettuato il pre lancio nel 2018 con PVL024, lungo B, sister-line del PVL01. L’erbicida utilizzato è il Verresta (Ciclossidim 100 g/l), da impiegare in due trattamenti, con dose di 2,5 l/ha + Dash allo 0,5%. Nel 2018 abbiamo coltivato 280 ha in 9 aziende, di cui 2 moltiplicatori di semente, il partner commerciale è Tecnoseed e i risultati ottenuti parlano di un ottimo controllo delle infestanti graminacee, una produttività che va dalle 7 alle 8,5 t/ha ed una resa alla lavorazione maggiore del 65% con elevata cristallinità del granello. Quest’anno sono stati coltivati 1700 ha, in 54 aziende, e in via sperimentale la varietà PVL 136-IT. Abbiamo avuto un fine aprile ed un maggio molto piovosi e con basse temperature, che hanno influenzato l’annata. Ciò ha reso ancora più probante il test di tolleranza delle varietà all’erbicida Le condizioni climatiche hanno ritardato la fioritura e hanno fatto notare una buona adattabilità alle nostre zone di PVL024, , ed un buon ciclo per PVL136-, il più adatto per noi. PVL 136-IT sarà in moltiplicazione nel 2020 e sul mercato nel 2021. Abbiamo effettuato esperimenti, con il Prof. Ferrero dell’Università di Torino, che hanno verificato la completa e maggiore efficacia di Verresta, rispetto a qualsiasi altro prodotto, nel contenimento di ogni specie di Echinochloa presente, ed una pressoché perfetta azione contro il riso Crodo, tuttavia leggermente più debole rispetto a quella del Beyond. Per prevenire l’insorgere di resistenze consigliamo di alternare varietà Provisia con altre Clearfield a ciclo corto e, se fosse possibile, anche con mais e soia; ricorda infine di partire puliti alla semina e di alternare le tipologie di semina in asciutta e in acqua. Ricordiamo sempre che gli erbicidi Beyond e Verresta non colpiscono le infestanti sommerse, per cui è necessario trattate con risaia sgrondata ma umida in modo di non avere infestanti sotto stress». Autore: Ezio Bosso