L’aiuto accoppiato del riso potrebbe essere assegnato già a partire dalle semine del 2017 al riso indica. E’ l’esito del Tavolo di filiera del riso italiano che si è riunito al Ministero delle politiche agricole mercoledì mattina. Il correttivo proposto da Confagricoltura alla proposta Coldiretti-Airi si è scontrato con il non possumus dell’Agea: mancano i dati necessari per distinguere gli ettari di indica e di japonica (Confagricoltura voleva incentivare il primo senza penalizzare il secondo, legando l’aiuto accoppiato alla semina di indica su almeno il 25% di superficie a riso dell’azienda) e le diverse classi di superficie aziendali (si ipotizzava di lasciare l’aiuto indistinto per le aziende sotto i 10 ettari), ragion per cui il Ministero potrà soltanto togliere l’aiuto accoppiato a chi non coltiva riso indica e destinare a quest’ultimo l’intera somma, che sfiora i 100 euro ad ettaro. Tra pochi giorni, Agrinsieme (la proposta Guidi era stata appoggiata dalla Cia) farà conoscere la propria risposta ufficiale, ma sembra che abbia ottenuto dall’Ari la “promessa” di fissare un prezzo minimo per l’indica, come peraltro Mario Guidi, presidente di Confagricoltura, aveva chiesto con un’intervista a Risoitaliano, allo scopo di «condividere il sacrificio degli agricoltori». Si tratta, evidentemente, di un passaggio stretto, ma la filiera non sembra avere alternative, perché i mercati non ne vogliono sapere dell’indica italiano e perché una sovrapproduzione di japonica farebbe crollare le quotazioni delle varietà da risotto, oggetto di un recente rimbalzo dei listini. La questione, probabilmente, sarà affrontata anche domattina dalla Consulta nazionale che si riunirà sotto l’egida dell’Ente risi, in un clima di incertezza.
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost