Le aziende storiche che coltiveranno riso l’anno prossimo riceveranno un aiuto accoppiato di 105 euro, ma questo aiuto avrà vita breve in quanto le scelte fatte con la Pac saranno riviste nel 2016 e si determineranno nuovi importi a partire dal 2017; il che vuol dire che i famosi 22,6 milioni di euro assegnati al nostro settore saranno distribuiti solo in occasione delle prossime semine e per quelle del 2016. Dopo, sarà tutto da decidere. L’ha spiegato giovedì Enrico Losi dell’Ente Nazionale Risi alla cascina Salsiccia di Vigevano, dove si è svolta la prima visita in campo dell’anno. I calcoli definitivi erano molto attesi e sono stati forniti non appena sono stati diffusi i regolamenti applicativi della Pac. Questi dati valgono ovviamente per le aziende risicole storiche che non hanno avuto variazioni. Il funzionario dell’Ente Risi ha precisato che i 105 euro citati sono calcolati prendendo come riferimento la superficie coltivata nel 2013, che era di 216mila ettari. Aggiungendo questo importo al pagamento di base e al greening si può valutare che nel 2015 un’azienda risicola storica che continui a coltivare riso percepisca 819 euro (che secondo le stime dell’Ente Risi, diverranno 765 nel 2016 e, ma solo in caso di invarianza degli aiuti accoppiati, 712 nel 2017, 658 nel 2018, 604 nel 2019 e 606 nel 2020, con una media quindi di 694 euro). Rispetto agli 874 euro del 2014, le aziende risicole italiane dovranno mettere in conto entro il 2020 una perdita di contributi europei pari al 16%. (29.08.14)
PREOCCUPA L’ACCUMULO NEVOSO
L’analisi idrologica a cura di Confagricoltura Pavia e di Alberto Lasagna