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AGRISOLE APRE UN NUOVO FRONTE…

da | 2 Nov 2014 | NEWS

agrisoleConfagricoltura e Coldiretti continuano a sparare sull’industria risiera, «che tace e compra a prezzi di saldo», denunciano Vilma Pirola e Giuseppe Ferraris, rispettivamente presidente della federazione di Pavia della bonomiana e presidente della federazione riso di Confagricoltura… Inizia così la corrispondenza di Paolo Accomo sull’edizione attualmente in distribuzione di Agrisole. La rivista del Sole 24 Ore segnala che «C’è tensione intorno ai listini del riso, per quanto i prezzi si siano ripresi dopo il crollo della primavera e il Governo prometta di fermare le importazioni cambogiane. Gli unici a vedere rosa sono gli uomini della Cia». Seguono i pareri di Pirola e Ferraris, entrambi di segno negativo ed entrambi caratterizzati dall’accusa all’industria risiera di speculare sul momento difficile dei risicoltori. Si distingue Giovanni Daghetta, presidente della Cia lombarda e risicoltore, secondo il quale «quando in due mesi si vendono 87mila tonnellate di Indica non si può dire che il mercato è depresso, certo si potrebbe chiedere di più in base alla qualità del prodotto italiano, ma una lieve ripresa dei prezzi c’è stata e l’industria sta reagendo agli assalti della concorrenza, esplora nuovi mercati: si è appena conclusa una missione del Governo cinese in Lombardia per verificare la possibilità di importare il risotto italiano in Cina. Non sono pessimista – dichiara -, anche se il nodo Cambogia resta intricato». In chiusura, l’articolo segnala un altro nervo scoperto. Commentando le parole di Pirola – «Il rischio è che alla fine di questa vicenda il riso italiano venga estromesso dal mercato e ne patisca il consumatore che si troverà a mangiare riso d’importazione, coltivato con prodotti chimici ben diversi da quelli autorizzati in Italia» – Paolo Accomo sottolinea la «polemica sempre viva» delle autorizzazioni in deroga: «anche quest’anno i principi attivi più utilizzati contro le infestanti del riso – gli erbicidi quinclorac, pretilachlor e propanile e il fungicida triciclaziolo – sono stati autorizzati solo alla vigilia dei diserbi e, se la prospettiva è quella di togliere i dazi, i risicoltori chiedono che questi prodotti siano autorizzati definitivamente, per poter competere ad armi pari con la concorrenza» conclude. (01.11.14)

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