Come ogni anno in febbraio, precisamente nella mattinata di San Valentino, si è tenuto il consueto convegno riguardante la certificazione delle sementi di riso per la campagna 2022-2023. Questa è stata la 112esima edizione, un traguardo storico riconosciuto da tutte le istituzioni intervenute in apertura presso la sala congressi del Centro di Ricerche sul riso di Ente Nazionale Risi. (Intanto i mediatori si muovono)
I NUMERI DELLA PAC
Simone Silvestri, dottore agronomo dell’area mercati di Ente Risi, affronta la nuova Pac, spiegando l’impatto sul settore riso e, in particolare, sulle sementi. «Nella nuova programmazione c’è un nuovo sistema chiamato piano strategico. Qui ci sono diverse strutture in un unico piano per ogni paese Ue, che poi le regioni completeranno rendendolo attuativo e indicando le proprie strategie per lo sviluppo rurale. Si procederà con la convergenza dei titoli. Dal 2023 al 2027 la riduzione sarà costante e suddivisa in step ma non supererà il 30% del valore iniziale del titolo attribuito nella nuova programmazione.
RICALCOLO DEL TITOLO ATTRIBUITO
Il nuovo regolamento prevede che l’assegnazione è effettuata proporzionalmente al valore del pagamento di base più il Greening ricevuto da ciascun beneficiario pre-riforma (al 2022) ma sulla base delle nuove risorse disponibili, in netta contrazione rispetto al passato. Alla luce di ciò il nuovo valore del titolo del riso è notevolmente ridimensionato riducendosi dagli attuali 722 a 383 €/ha.
La riduzione non era accettabile per la risicoltura ma, fortunatamente si è riusciti a compensare attraverso l’aumento dell’aiuto accoppiato. Per il riso, infatti, è stato previsto uno stanziamento di 74,1 milioni di €, in grado di garantire un importo di circa 326 €/ha, prendendo come riferimento la superficie a riso del 2021 pari a 227.038 ettari. Se la superficie dovesse diminuire, l’aiuto per ogni ettaro a riso potrebbe aumentare, rimanendo fisso il plafond.»
«AGEA FISSERÀ LE DOSI DI SEMENTE DA UTILIZZARE»
«Come affermato dal presidente Carrà – continua Silvestri -. dal 2024 per ottenere l’accettazione della domanda per l’accoppiato è richiesto l’utilizzo di semente certificata. Verrà, inoltre, predisposta una tabella da Agea che fisserà la dose di semente da utilizzare per ogni varietà per essere idonei al contributo. Va considerato anche che le colture che non raggiungono la fase di maturazione piena delle cariossidi, a causa delle condizioni climatiche eccezionali riconosciute, saranno comunque ammissibili all’aiuto. Ciò a condizione che le superfici in questione non siano utilizzate per altri scopi.
ESENZIONE DALLE CANDIZIONALITA’ AMBIENTALI
Infine, l’intervento tecnico dell’Ente a supporto del Ministero, ha permesso, come per la precedente programmazione, di esentare la coltura del riso dagli impegni relativi alla condizionalità ambientale che non si conciliano con la relativa tecnica colturale. Vi sarà poi da affrontare la condizionalità sociale, un nuovo istituto che prevede il rispetto da parte dei beneficiari delle norme fondamentali che regolano le condizioni, la sicurezza e la salute sul lavoro. Questo sistema entra in vigore su base volontaria per il biennio 2023-2024 e diverrà obbligatorio a partire dal 2025». Autore: Ezio Bosso
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