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«AFFITTI A CANONE FISSO, SLEGATI DALLA PAC»

da | 9 Nov 2021 | NEWS

foto aerea_diserbo_ Giotto Droni

L’analisi dei valori relativi alla proprietà fondiaria proposti recentemente da Milano Finanza Patrimoni (leggi l’articolo sulla situazione fondiaria a Vercelli) prosegue nel territorio novarese, dove i valori identificati negli articoli del mensile sono dai 20 ai 40 mila€/ha per l’acquisto e dai 350 ai 600 €/ha per l’affitto. Analizziamo questi dati con il consulente tecnico dell’Associazione Provinciale della Proprietà Fondiaria di Novara, Fabrizio Gaboardi: ‹‹Il range individuato per la compravendita lo ritengo leggermente ristretto rispetto alla realtà, che parla di un valore medio attorno ai 25 mila€/ha, minimi di 15 mila€/ha e massimi attorno ai 47 mila€/ha. Queste grandi differenze esistono poiché la variabili in gioco al momento di una contrattazione sono assai numerose, legate sia alle caratteristiche dell’appezzamento sia  agli interessi di venditore ed acquirente. La forbice individuata per l’affitto, al contrario, comprende valori minimi ormai inesistenti, dal momento che gli affitti si attestano intorno a 550 €/ha con minimi di 500 €/ha e massimo di 600 €/ha.

Riguardo a questo tema, nel territorio novarese gli affitti sono ormai quasi tutti a canone fisso in base alla superficie, slegati da produzione o percentuali sul contributo Pac. Stiamo riscontrando una leggera crescita delle richieste dei proprietari nei casi di rinnovamento contrattuale, in seguito all’aumento dei prezzi del risone registrato nell’ultimo periodo. La percentuale di conduzione in affitto, inoltre, è in linea con il dato riportato nell’articolo da lei citato (che parlava di un’equa distribuzione tra terreni lavorati in proprietà e in affitto, con una continua crescita di questi ultimi tale da presagire il sorpasso nel prossimo periodo, ndr).››

Valori indicativi

«I valori proposti da Milano Finanza si possono definire indicativi – ci spiega invece Giovanni Chiò, Presidente di Confagricoltura Novara-, poiché il libero mercato, essendo molto vario, porta a numeri diversi e spesso maggiori. La terra è un bene fondamentale e la domanda per essa è sempre in crescita, per questo è importante combattere la cementificazione, grossa problematica soprattutto qui nel novarese, in cui si riscontra la più ampia superficie cementificata di tutto l’areale risicolo. Il valore riguardante gli affitti mi sembra più in linea con la realtà, tuttavia abbiamo registrato picchi maggiori anche in questo ambito. Questa crescita però è da tenere sotto controllo, poiché trattandosi di un costo fisso in un settore in cui la redditività aziendale è già messa a dura prova da molteplici voci negative a bilancio, non possiamo permettere una crescita eccessiva, tanto più in un’annata come questa in cui molti costi variabili saranno in crescita (fertilizzanti, carburante, prodotti fitosanitari, etc…). Noi cerchiamo di tutelare gli agricoltori all’atto della sottoscrizione di nuovi contratti, sconsigliando di superare valori che rischiano di eliminare la redditività di un appezzamento, spesso scaturiti da realtà aziendali lontane dalla risicoltura. Parlando della percentuale di conduzione in affitto e in proprietà credo che la situazione si aggiri attorno ad un 50% e 50% e confermo il trend di crescita per la conduzione in affitto».

Molte variabili

Il confronto con i sindacati prosegue attraverso le parole di Manrico Brustia, Presidente di Cia Novara, Vercelli e VCO, con cui allarghiamo lo sguardo dal novarese al vercellese: ‹‹Le variabili sono molteplici e capaci di influenzare in modi assai differenti le quotazioni, anche se i dati proposti sembrano abbastanza bassi rispetto alla realtà. La rincorsa all’ampliamento delle aziende da parte di molti imprenditori ha creato un disequilibrio tra domanda e offerte, da questo è scaturita la crescita dei prezzi. Chiaramente costi elevati creano difficoltà di ammortamento per moltissime realtà, anche se spesso sono legati ad accorpamenti di aziende strutturate e capaci di giustificare investimenti simili. I dati relativi agli affitti sono più centrati, anche se manifestano una crescita legata all’andamento del mercato. Certo è comprensibile come le aziende cerchino insistentemente di ampliarsi, fino ad effettuare sforzi economici a volte eccessivi, vista la continua crescita dei costi fissi che necessitano di economie di scala per essere assorbiti. Rimane il fatto che questo andamento non fa bene al mercato, che rischia di rendere gli investimenti insostenibili. Riguardo al tema del rapporto tra conduzione in affitto e in proprietà, ritengo che il trend di crescita del primo a scapito del secondo si confermi anche nei territori di mia competenza, vista la maggiore vitalità del mercato ad essi collegata». (L’analisi proseguirà con la situazione pavese) Autore: Ezio Bosso

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