Acquerello e Carnaroli sono inseparabili. A poche ore dal clamoroso annuncio di “divorzio” dalla varietà più rinomata, Piero Rondolino deve correggere il tiro. «Quando abbiamo preso la decisione di scrivere Riso Lungo A sulle nostre confezioni – spiega un comunicato che rettifica quello che, in mattinata, annunciava che la società non avrebbe più usato la denominazione Carnaroli ma Lungo A nelle sue confezioni (LEGGI L’ARTICOLO) – la giovane legge sul mercato interno presentava ancora alcuni punti da chiarire; mal interpretandola eravamo convinti che ci consentisse di utilizzare la denominazione Riso Lungo A invece che Riso Carnaroli. La motivazione della nostra scelta era quella di prendere le distanze da una situazione che creerà sempre più una deliberata confusione nel consumatore; purtroppo, a differenza di come credevamo, siamo obbligati a scrivere sulle confezioni il nome della varietà che seminiamo, Carnaroli, poiché è iscritta al registro delle varietà tradizionali». Caso chiuso (per ora). Resta un’ombra, creata da questo curioso episodio: il Carnaroli non è più considerato nel mondo del marketing un marchio vincente.
MERCATO AFRICANO STABILE
Nell’Africa subsahariana, il miglioramento dell’offerta regionale è percepibile con l’arrivo dei nuovi raccolti sui mercati.