Un importante accordo, quello siglato tra la risicoltura italiana e quella romena. Infatti, al termine della tavola rotonda "Cooperazione tra la risicoltura italiana e quella romena" – svoltasi il 17 ottobre scorso tra l’Ente Nazionale Risi e l’Associazione dei Coltivatori e dei Trasformatori di Riso in Romania – il direttore generale dell’Ente italiano, Roberto Magnaghi, e il presidente della Associazione romena, Gheorge Alionte, hanno siglato un impegno a promuovere e favorire la cooperazione tra la risicoltura dei due Paesi. Si tratta di un passo importante per la politica agricola di Italia e Romania, e un traguardo per la risicoltura europea. Il direttore generale delle Politiche Agricole, Teodor Mihalcea, ha ricordato come la Romania sia un paese di antica tradizione agricola, e l’abbandono delle campagne un fenomeno relativamente recente. La politica di rilancio del settore avviata negli ultimi anni dal governo romeno ha trovato un immediato riscontro nell’impegno degli investitori stranieri. In particolare, il riso uno dei prodotti agricoli che garantiscono i maggiori profitti al sistema economico nazionale e tale tendenza potrebbe accentuarsi, dal momento che la domanda mondiale di riso non coperta dalla produzione. Gheorge Alionte, presidente dell’Associazione dei Coltivatori e dei Trasformatori di Riso della Romania, ha sottolineato da parte sua come nelle zone di Braila, Ialomitta, Olt e Doly, il ripristino delle antiche risaie ha gi comportato intense operazioni di bonifica, con la ricostruzione di strade, canali e sistemi irrigui. Inoltre, come attestano gli studi di Fundulea, lo sviluppo della risicoltura porter con s, quello degli ecosistemi tipici delle pianure danubiane. Il Paese ha una superficie agricola di circa 14,7 milioni di ettari, di cui 9,3 milioni arabili. Degli oltre 60.000 ettari potenziali, solo 10.000 sono oggi coltivati a riso. Con l’ulteriore apporto del gruppo risiero italiano Riso Scotti, nel 2009 si arriver a 12.000. Roberto Magnaghi, direttore generale dell’Ente Nazionale Risi, ha espresso il desiderio che le risicolture dei due Paesi possano essere partner in una produzione di qualit ed eccellenza, capace di soddisfare un mercato europeo allargato che chiede riso e potrebbe assorbirne un ulteriore milione di tonnellate. Presenti all’incontro anche l’azienda risiera italiana Riso Scotti, rappresentata dal consigliere Giuseppe Montanari, e la Risi Romuno – espressione della filiera romena Riso Scotti – rappresentata dall’amministratore delegato Giuseppe Croce. Riso Scotti ha avviato da anni in Romania un modernissimo progetto agro-industriale in grado di rafforzare la capacit di controllo totale della filiera da parte dell’Azienda. L’obiettivo di controllare il ciclo produttivo del riso, dalle sementi alla tavola dei consumatori, ha visto infatti realizzare in Romania la pi ampia superficie coltivabile in Europa (10.000 ha come obiettivo a breve termine).
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost