Le risaie della Lomellina come le incisioni rupestri della Valcamonica e i vigneti abbarbicati sulle montagne della Valtellina. Mentre a Pavia si discute sull’impatto ambientale che avr la nuova autostrada Broni-Mortara (che per 50 chilometri taglier in due oltre 85 mila ettari di terreno coltivati a riso), tra le nebbie della bassa c’ chi raccoglie firme per far diventare le risaie patrimonio dell’umanit protetto dall’ Unesco. L’ha scritto il Corriere della Sera. Da due settimane Georg Duhr, ex docente di tedesco dell’Universit di Pavia appassionato d’arte e di natura, ha lanciato la sua personale crociata che entro la fine del mese lo porter davanti al Parlamento Europeo con ®migliaia di firme¯. Afferma: ®La difesa del territorio delle risaie si impone per ragioni ambientali e culturali. La Lomellina stata plasmata dagli agricoltori che per secoli hanno coltivato il riso bonificando le paludi. E’ un altro primato dell’Italia che l’Unesco dovr proteggere e tutelare¯. Con i suoi 85 mila ettari di risaie, Pavia la capitale europea del riso. Il paesaggio piatto attraversato da una intricata rete di canali, punteggiata da grandi cascine in mattoni a vista e da castelli nobiliari. Nel 1500 le risaie in Lombardia si estendevano su 5.500 ettari, diventati 50.000 secondo un censimento spagnolo nel 1550. Conclude Duhr: ®Da oltre 400 anni le risaie sono l a ricordare le nostre tradizioni, sono un patrimonio unico di tutta l’umanit . Per questo ho deciso di promuovere la raccolta di firme e avviare l’iter di tutela dell’Unesco¯. Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia, non boccia la petizione pro-risaie ma non crede al riconoscimento Unesco: ®Sar una strada tutta in salita. Basti pensare che per i vigneti della Valtellina l’iter ancora in corso. Bisogner avere l’appoggio di tutte le istituzioni¯. Sulle sponde del Ticino, Milena Bertani, presidente del Parco naturale, si dice entusiasta. Spiega incrociando le dita: ®Il riconoscimento avrebbe riflessi positivi anche sul Parco. Appoggeremo il progetto sperando in una risposta positiva dell’Unesco¯.
IL TRICLOPIR NON FA MALE
Eseguito un aggiornamento della valutazione del rischio per il triclopir, che non ha indicato alcun rischio potenziale per i consumatori.