Riso biologico in provincia di Pavia. Nel territorio, infatti, l’agricoltura biologica rappresenta un comparto significativo. Una nicchia particolare quella dell’agricoltura macrobiotica che si rif a regole dei monaci tibetani. L’agricoltura integrata, a basso impatto ambientale, invece una forma di coltivazione che esclude solo i prodotti di sintesi chimica a maggiore tossicit per l’ambiente e impone la rotazione agraria. Ad esempio su un programma di cinque anni di coltivazione soltanto due possono vedere la coltura del riso. Alla fine del 2007 il numero di operatori biologici era di 298: di questi 251 sono aziende agricole, distinte in biologiche, in conversione e miste. Dal 2003 il numero di operatori biologici e la superficie agricola utilizzabile relativa si sono mantenuti a un livello pressoch costante con una flessione alla fine del 2006, confermata anche nel 2007, a causa dei livelli non elevati dei sostegni economici. Gli orientamenti tecnico-produttivi pi rappresentati a livello provinciale sono i seguenti: produttore cerealicolo con frumento, riso e mais, seguono le foraggere, le colture industriali (pisello proteico e soia), tra le arboree il primato spetta alle viticole seguite dalle frutticole, in particolare di melo. L’agricoltura biologica vera e propria impone il divieto assoluto di ogni sostanza di sintesi chimica, ma permette di sostenere la coltura con prodotti naturali, come il rame, lo zolfo, lo stallatico, con l’impiego di organismi antagonisti per la lotta ai parassiti.
PREOCCUPA L’ACCUMULO NEVOSO
L’analisi idrologica a cura di Confagricoltura Pavia e di Alberto Lasagna