La Commissione agricoltura del Parlamento europeo ha respinto martedì 11 febbraio la proposta di Regolamento sul “materiale riproduttivo delle piante” (sementi) con cui la Commissione UE intendeva riformare il mercato dei semi, ma anche dei materiali di propagazione (piantine da vivaio) in Europa. Tra i temi aperti alla discussione: la proprietà intellettuale, i diritti degli agricoltori, gli organismi geneticamente modificati e lo scambio di sementi tra privati.
“Il Parlamento europeo è stato al centro di una violenta campagna di disinformazione che ha finito con il distorcere il dibattito e spostare l’attenzione verso temi che non erano in alcun modo oggetto del provvedimento in esame: la proprietà intellettuale e i diritti degli agricoltori, gli organismi geneticamente modificati, i materiali per ristrette nicchie di mercato e lo scambio di sementi tra privati hobbisti piano – ha dichiarato Valeria Martino, vice Presidente di Assosementi. Le reali esigenze dell’agricoltura e dell’orticoltura professionale finiscono così in secondo piano e si mette in pericolo il lavoro dei 12 milioni di agricoltori europei che domandano sementi di qualità ed innovative per contribuire alla sostenibilità ed alla competitività del sistema produttivo”.
“Lo stop alla proposta della Commissione europea non priva comunque il settore di una sua disciplina, che resta al momento ancorata alle vecchie direttive, alcune delle quali adottate già negli anni ’60 e che hanno contribuito a far crescere con successo in Europa il settore sementiero e la produzione agricola” ha aggiunto Valeria Martino. “Auspichiamo che il dibattito possa riprendere nei prossimi mesi individuando con chiarezza gli obiettivi che comunque vedono al primo posto la qualità e la sanità delle produzioni, la tutela dei consumatori e la tracciabilità delle informazioni”. (13.02.14)