La Vittoria ci riprova. La “mamma” del riso Tea, prima coltura di una varietà tecnologicamente assistita in Italia, subito vandalizzata da mani ignote, presenterà nei prossimi giorni la notifica per ripartire con la sperimentazione. Deve ancora essere autorizzata ma il clima politico è molto positivo, come dimostra l’endorsement del senatore Luca De Carlo, presidente della commissione agricoltura e sponsor delle Tea, che alla recente presentazione dell’Osservatorio Agrofarma dava la ripartenza come cosa fatta.
Oggi, la professoressa Vittoria Brambilla spiega a Risoitaliano che: «intendiamo mandare notifiche per più linee resistenti a brusone e per più siti sperimentali con diversa tipologia di terreno al fine di ottenere risultati solidi; siamo felici di poter contare sul rinnovato appoggio della Fondazione Bussolera Branca e questa volta anche sulla preziosa collaborazione di Ente Risi». La novità è dunque questa: si sperimenterà il riso Tea in terreni di diversa tessitura, con varietà che presentano tre geni diversi di resistenza e che cresceranno in tre differenti location del Nord. Anche questa sperimentazione sarà condotta dal Dipartimento di Scienze Agrarie, cui appartiene la Brambilla, e da quello di Bioscienze, dove opera il gruppo di Fabio Fornara, che del riso Tea è il “papà”.
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