Mortara allinea le valutazioni espresse dal suo listino con le altre sedi di contrattazione (leggi la precedente analisi). Ciò a conferma di una settimana di buon equilibrio tra domanda e offerta in cui l’unica variazione è l’atteso passo avanti dei lunghi B a 50 €/q lordi.
POCO ACQUISTATI LUNGHIA DA PARBOILED E TONDI GENERICI
A queste quotazioni, dunque, le riserie continuano a mostrarsi ben disposte all’acquisto di gran parte dei risoni sul mercato. Nella mattinata di venerdì gli unici risi con poca domanda sono stati i lunghi A da parboiled, eccetto l’ormai smarcato CL007, e i tondi generici. In crescita il mercato interno, con i similari di Carnaroli scambiati per lo più a 50 €/q lordi. Per i gruppi Roma e Arborio si continua a oscillare tra i 55 ed i 57 €/q lordi base termine di pagamento.
Rimane positivo il mercato dei lunghi B, acquistati ormai stabilmente a 50 €/q lordi. Per gli “indica” e non solo, visto il prodotto tondo arrivato in passato dal Vietnam, un notizia pericolosa in ottica futura viene riportata da RisoNews di Ente Risi. Banca Mondiale e Unione europea si sono impegnate a sponsorizzare un progetto da un milione di ettari nel paese del sud-est asiatico menzionato, importante esportatore verso L’Ue. L’impegno è quello di sviluppare un distretto produttivo dedicato alla produzione di riso ad alta qualità e basse emissioni di carbonio nel Delta del Mekong entro il 2030. Se avrà successo, il progetto sarà implementato a livello nazionale, con l’obiettivo di rendere “sviluppo verde, emissioni ridotte, alta qualità” il marchio del riso vietnamita. Questo potrebbe diventare così ancor più competitivo essendo già caratterizzato da costi ridotti per gli importatori.
ENTE RISI RIVEDE AL RIALZO LE PREVISIONI DI SEMINA
Domanda interessata, come nelle recenti sedute, per Centauro e Selenio, sempre ai prezzi a listino. Per queste varietà, le migliori per il sushi, l’interesse dei compratori è importante anche in relazione al previsto calo nelle semine. L’ultimo sondaggio proposto da Ente Nazionale Risi, pubblicato nella mattinata di venerdì (leggi), prevede -5.000 ha di superficie per questi due risi. Si passerà così da 19.000 a 14.000 ha. I numeri proposti dall’Ente, basati su un campione pari al 31% della superficie totale 2023, rivedono al rialzo la crescita della superficie a riso per la prossima campagna, passando da +2,7% a +4,1%. Questo valore supera anche la previsione fatta di recente da Corteva. L’azienda ha analizzato sul nostro sito anche la prevista suddivisione dell’investimento nei vari comparti (leggi), proponendo numeri diversi ma tendenze simili a quelle dell’Ente ministeriale.
Si prevede una crescita importante per i gruppi Baldo, Vialone Nano e S. Andrea. Per questi comparti il deficit di offerta di questa campagna ha portato a prezzi elevati. Se si dovesse produrre troppo lo scenario potrebbe ribaltarsi. Forte calo per i gruppi Roma e Arborio, che forse sta influenzando anche la crescita degli acquisti nelle ultime settimane. Al contrario, gli aumenti previsti per lunghi A da parboiled e, solo da Ente Risi, tondi genetici sembra stiano spingendo al ribasso la domanda in questo frangente. Corteva differenzia da tutti gli altri risi i medi generici, affermando che grazie all’inserimento di una nuova varietà (Sunrose PV) si prevede che gli ettari seminati per questo gruppo merceologico saranno più che raddoppiati. Sarà interessante vedere dove si collocherà questa produzione, con voci che affermano possa inserirsi in quel mercato da sushi probabile orfano di un’offerta sufficiente di Selenio e Centauro. Autore: Ezio Bosso. LunghiA
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