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LA SICCITA’ IN RISAIA STUDIATA DALLO SPAZIO

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Ci vorranno tre anni perché il mondo agricolo possa avere a disposizione gratuitamente i risultati del nuovo progetto portato avanti dall’Agenzia Spaziale Europea. L’Esa ha scelto il Dipartimento di Geografia Fisica dell’Università di Siviglia per realizzare un progetto che analizza l’impatto dei fattori che causano stress nelle colture cerealicole e ne limitano la produzione. Si tratta di una delle tre linee di lavoro che finanzia nell’agricoltura mondiale. Il riso è al centro di questo progetto di ricerca.

RICORSO ALL’INTELLIGENZA ARTIFICALE

Attraverso  la tecnologia iperspettrale, con droni e spettroradiometri verranno caratterizzati il comportamento della coltura in modo molto preciso, supportati dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale: la tecnologia potrà così analizzare i pigmenti delle piante e associarli alla presenza di parassiti o modellare lo stress idrico e identificare l’impatto di fattori di stress come la salinità, come spiega  Víctor Rodríguez, professore di Geografia fisica che coordina il progetto negli Stati Uniti.

Il lavoro sul campo si svolge su terreni appartenenti alla Federazione dei coltivatori di riso di Siviglia. Quest’ultimo è il principale produttore di riso in Spagna, che coltiva più di 39.000 ettari. Dunque, si potrà così effettuare uno studio dettagliato dei fattori di stress che possono influenzare lo sviluppo del riso. Il budget attuale è di 400 mila euro.

EO4 CEREAL STRESS

L’iniziativa, denominata EO4 Cereal Stress, contribuirà a gettare le basi per il futuro del monitoraggio agricolo in Europa. Il progetto pone l’Università di Siviglia sotto i riflettori mondiali della ricerca agroalimentare. Il progetto arriva anche nel momento in cui Siviglia è sede dell’Agenzia spaziale spagnola. EO4 risponde alla situazione di emergenza globale dovuta all’impatto del cambiamento climatico. E’ un’emergenza che è aggravata da un contesto di crisi alimentare, a causa della guerra in Ucraina e dell’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari.

L’agenzia ha finanziato solo tre progetti in agricoltura, tre diverse linee di ricerca, una per combattere la fame nel mondo, una seconda linea per la previsione delle colture e una terza per l’identificazione dei fattori di stress delle colture, come ha spiegato Víctor Rodríguez Galiano, professore del Dipartimento di Geografia fisica e analisi geografica regionale dell’Università di Santiago de Compostela.

RESILIENZA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI

L’obiettivo è fare ricerca sui sistemi alimentari. In particolare sull’agricoltura, per prevedere le variabili chiave come parassiti, ondate di calore, siccità o salinità che stressano le colture e condizionano la produzione. E’ così che si migliora  la resilienza ai cambiamenti climatici. Per farlo, si sfrutteranno le possibilità offerte dai satelliti insieme all’osservazione sul campo. Una volta raccolte le informazioni, gli agricoltori hanno accesso a una piattaforma. Piattaforma che  consente loro di vedere l’evoluzione dei loro appezzamenti, di adattare i trattamenti e di evitare che la produzione sia influenzata negativamente.

PERCHE’ L’UNIVERSITA’ DI SIVIGLIA?

Uno dei motivi per cui l’ESA ha scelto l’Università di Siviglia è la sua attrezzatura scientifica e tecnica, di cui solo poche università in Europa dispongono. Infatti, gli Stati Uniti hanno istituito un laboratorio di telerilevamento che utilizza i dati provenienti dai satelliti e dalle telecamere iperspettrali. Il laboratorio si trova nell’edificio CIU3A, sul terreno del Porto di Siviglia. Il progetto è realizzato in consorzio con altre università europee nel Regno Unito (Università di Southampton), nei Paesi Bassi (Università di Twente), in Austria (Università di Risorse Naturali e Scienze della Vita) e in Canada (Università di Guelph).

 

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