Secondo gli ultimi dati Istat nel nostro Paese la superficie agricola in affitto o in uso gratuito, nell’arco dell’ultimo ventennio, «è cresciuta di oltre il 103%, portandosi a quasi il 50% della Sau totale. In altre parole si tratta di oltre 6 milioni di ettari su 12,5 milioni complessivi» fotografando una situazione di parità tra terreni agricoli condotti direttamente e quelli acquisiti in affitto o comodato gratuito.
AFFITTI OLTRE IL 60%
Secondo Confagricoltura Alessandria «in Piemonte gli affitti e i comodati hanno addirittura superato il 60% della Sau regionale con oltre 560 mila ettari a fronte di poco più di 940 mila ettari complessivi».
«Le 51.700 aziende piemontesi hanno una superficie media di 18,2 ettari, molto vicina a quella dell’Unione europea. Lo strumento dell’affitto si conferma quindi come molto duttile nel rendere disponibile la terra alle imprese agricole, contribuendo alla loro competitività, alla valorizzazione del patrimonio fondiario e, più in generale, allo sviluppo dell’agricoltura italiana».
LE ASTE DEGLI ENTI PUBBLICI
Di recente, nelle aree risicole (ma non solo), si sono attuate da parte degli enti pubblici proprietari di terreni delle gare d’aste per gli affitti dei terreni.
Queste aste, se da un lato favoriscono la concorrenza dall’altro possono penalizzare gli agricoltori. Infatti, il meccanismo del rilancio del prezzo e dell’aggiudicazione al miglior offerente, pur attuato con regole di mercato produce un effetto speculativo e distorsivo.
Tali aste influenzano sicuramente il mercato, contribuendo a rincarare gli affitti dei terreni e lasciando ben poco margine agli agricoltori. Questi ultimi, in un momento di crisi climatica (come la grande siccità del 2022) e di rincari delle materie prime devono far fonte a spese straordinarie.
ANCHE RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE AFFITTI
I bandi possono anche prevedere ristrutturazioni edilizie degli immobili rurali di proprietà di enti e fondazioni pubblici e progetti a scopo sociale. Anche su questo punto evidenziamo che, i costi dell’edilizia fortemente volubili si sono incrementati in modo significativo. Questi rischiano di rendere irrealizzabili i progetti previsti dagli accordi.
Per far fronte alle aste che portano alle stelle i costi degli affitti ci sono accordi privatistici a cui hanno partecipato anche i sindacati agricoli. Tali accordi, che non possono limitare il libero mercato, non hanno portato i risultati desiderati.
PROSSIMO APPUNTAMENTO: LE INTERVISTE
Sul tema abbiamo sentito gli esponenti del mondo dell’agricoltura a cui abbiamo chiesto anche come cambiano i valori dell’affittanza in relazione alla nuova PAC e quali sono le colture più e meno remunerative. Le interviste saranno pubblicate nei prossimi giorni: continuate a leggerci! Autore: Elettra Bandi affitti
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