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LE RISAIE SI SVUOTANO IN SPAGNA

da | 12 Mag 2023 | Internazionale

Andalusia

Il presidente della Confederación Hidrográfica del Guadalquivir, Joaquín Páez, ha ammesso che questo lunedì si è tenuta una delle commissioni di bacino più complesse della loro storia a causa della siccità. Ha ammesso che la situazione è pessima, e che i numeri sono francamente pessimi. Tanto che con la dotazione irrigua massima approvata in metri cubi per ettaro, la prossima semina di riso non sarà possibile. Già nel 2022, i risicoltori hanno potuto piantare solo il 30% della loro superficie. Se non pioverà nelle prossime settimane, non si potrà seminare.

AIUTO DA PORTOGALLO E MAROCCO?

Allarme siccità: gli agricoltori andalusi si stanno già rivolgendo a Portogallo e Marocco per soddisfare le loro esportazioni. La sessione plenaria della Commissione di Demarcazione Idrografica del Guadalquivir (CHG), che distribuisce le risorse idriche disponibili tra gli utenti del bacino, ha deciso di iniziare la campagna di irrigazione con uno scarico approvato di 385 ettometri cubi per l’irrigazione. Questo bacino interessa un totale di 345.000 ettari. Ciò rappresenta una diminuzione complessiva del 36% rispetto al volume rilasciato nella stagione precedente. Si è deciso di anticipare la campagna di irrigazione per il bene generale. IL responsabile del bacino ha confermato come sia difficile gestire la siccità, e come sia necessaria ogni goccia d’acqua utile. La semina del riso richiede una gestione degli invasi che non può essere garantita in questo momento.

CONCESSIONI IDRICHE: – 90%

L’assegnazione massima di 6.000 metri cubi di irrigazione per ettaro rimarrà a 700 metri cubi. Questa assegnazione per le colture più idroesigenti rappresenta una riduzione di quasi il 90% rispetto alla concessione abituale. È stato inoltre concordato che la stagione irrigua terminerà ufficialmente il 30 settembre se le circostanze non cambieranno. Potranno essere effettuati rilasci ausiliari in ottobre, soprattutto per le piantagioni di alberi, ma solo se piove. Nessuno nasconde che la situazione è drammatica in questo bacino. Altre volte in ottobre era disponibile una riserva per garantire gli ultimi raccolti, ora non è possibile impegnarsi in questo rilascio, si farà se arriverà la pioggia, ha detto il responsabile del bacino.

Un’irrigazione straordinaria di 400 metri cubi per ettaro sarà consentita per gli oliveti e il resto degli alberi, cosa che non sarà possibile per le colture erbacee e il riso. L’assegnazione di 1.283 metri cubi per ettaro per il riso non è al momento compatibile con la sua coltivazione. È stato preso l’impegno di modificare l’assegnazione se la situazione delle precipitazioni cambierà prima del 15 maggio, data di inizio delle semine.

APRILE SENZA PIOGGIA

L’ultimo giorno di pioggia è stato il 5 marzo. Ad aprile non è caduta nemmeno una goccia. Per cinque anni consecutivi la Confederación del Guadalquivir ha drenato più acqua di quella che entra. L’80% del bacino è in situazione di emergenza.  I bacini del Guadalquivir sono al 25,5%, il 36,5% in meno rispetto alla media degli ultimi 25 anni. Le precipitazioni sono del 35% inferiori alla media.

Il presidente del bacino del Guadalquivir ha assicurato che tutte le decisioni vengono prese sulla base di criteri tecnici e non ci sono altre considerazioni. E non è piovuto neanche per salvare le colture invernali.

Lo “Studio sull’impatto economico e sociale della coltivazione del riso nelle paludi del Guadalquivir come motore dell’economia andalusa”, realizzato dall’Università di Siviglia su richiesta della Federazione dei risicoltori di Siviglia, in collaborazione con la Fondazione Caja Rural del Sur, fornisce cifre sull’apporto economico dell’industria del riso e delle attività ad essa collegate (allevamento e commercializzazione del granchio rosso e turismo gastronomico). Secondo questo studio, rappresenta l’1,9% dei posti di lavoro (5.037 lavoratori) e il 4,8% dei salari (103 milioni di euro) del settore agricolo andaluso. L’industria del riso rappresenta circa 4.237 posti di lavoro. Genera un fatturato annuo di oltre 680 milioni di euro. Siviglia è la prima provincia spagnola in termini di produzione totale di riso, con 36.500 ettari coltivati. L’Andalusia è la principale regione produttrice di riso, con il 33% della superficie coltivata a riso in Spagna.

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