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GREENING OBBLIGATORIO

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Secondo appuntamento finalizzato alla conoscenza del Piano Strategico nazionale (Psn) e della nuova Pac a cura
di Flavio Barozzi.

Gli obblighi “greening” che nella “riforma Ciolos” erano volontari (chi non li rispettava perdeva il contributo “greening” ed al limite subiva una penalizzazione sul pagamento di base) diventano obbligatori nell’ambito della “condizionalità rafforzata”.

ROTAZIONE OBBLIGATORIA VINCOLANTE: LE DEROGHE

Il principale vincolo è rappresentato dalla rotazione obbligatoria (la vecchia PAC definiva un obbligo di “diversificazione” ottenibile praticando tre colture in percentuali predeterminate) e dalla destinazione di una percentuale della superficie ad elementi non produttivi (che ricalca il vecchio “set aside” obbligatorio). Sul settore riso la norma dovrebbe avere un impatto modesto. Infatti, le aziende che praticano “colture in sommerse per una parte significativa del ciclo colturale” su più del 75% della superficie ammissibile sono esentate dall’obbligo di rotazione e di ritiro dalla produzione di una parte dei loro terreni.

Per il riso esiste una sostanziale deroga anche riguardo all’obbligo di lasciare una fascia non trattata con prodotti fitosanitari per almeno 3 metri in corrispondenza dei corpi idrici. Nelle normali condizioni di coltivazione esistono sempre “…argini rialzati rispetto al campo coltivato che determinano una barriera…”(il tutto ovviamente fatte salve le indicazioni circa eventuali “buffer zones” definite da norme specifiche o dall’etichetta dei prodotti fitosanitari impiegati).

GLI ECOSCHEMI

Invece il divieto di bruciatura di paglie e stoppie (“…a meno di successive deroghe legate a questioni fitosanitarie”) si applica anche al riso senza eccezioni. Nella nuova PAC a finalità “ambientale” sono stati infine introdotti i cosiddetti “Ecoschemi”, la cui definizione è stata delegata ai singoli Paesi membri. Ciò determina di fatto una rimodulazione delle politiche agricole su base nazionale LEGGI QUI e si tornerà tra poco, soprattutto per valutare l’effetto potenzialmente dirompente dell’Ecoschema 5.

ROBIN HOOD INTERESSA POCO IL RISO

Nella vera e propria giungla di norme introdotte dalla nuova PAC spunta anche un cosiddetto “pagamento redistributivo” che qualcuno ha chiamato molto impropriamente il “pagamento di “Robin Hood”. Ciò consiste in un modestissimo aumento del pagamento di base per le aziende con superficie inferiore a 50 ettari, ma erogato solo su 14 ettari di superficie ammissibile.

Si tratta di una norma dall’impronta molto “regressiva”, dall’applicazione alquanto complicata in relazione agli effetti che potrà produrre (si parla di poche decine di euro per azienda), che tuttavia nelle condizioni della risicoltura italiana, caratterizzata da una superficie media superiore ai 60 ettari, risulterà di fatto marginale.

Infine si conferma nella sostanza il pagamento supplementare per i giovani al primo insediamento, limitato a 5 anni ed a 90 ettari di superficie ammissibile. (2-continua) Autore: Flavio Barozzi, dottore agronomo

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