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UNA PROPOSTA CHIARA SULL’IRRIGAZIONE

da | 4 Dic 2022 | NEWS

Est Sesia
Il 2022 è stato caratterizzato da importante siccità conseguente la scarsità di precipitazioni. Questi fattori hanno causato notevoli difficoltà al comparto risicolo. Comparto che chiude un’annata descritta da una riduzione della produzione complessiva, diversificata da zona a zona.

PER VINCERE LA SICCITA’ SERVONO REGOLE

Confagricoltura Vercelli e Biella sottolinea a vari livelli l’importanza dell’aqua. Le risorse idriche certamente andrebbero gestite in modo ottimale da parte degli enti preposti e degli agricoltori, visti anche gli andamenti climatici. Ciò si realizza mediante l’adozione di appositi regolamenti. I regolamenti devono codificare le metodologie di accesso alla risorsa irrigua, in tempi ordinari ed in emergenza. Inoltre, si devono prevedere eventuali conseguenti criteri differenziati di riparto consortile adeguati alle diverse metodologie.
Nel breve, presso il centro Ricerche sul Riso a Castello d’Agogna, l’Ente Nazionale Risi prima (05 dicembre p.v.) e l’Associazione Industrie Risiere Italiane poi (16 dicembre p.v.), hanno organizzato incontri dedicati. Obiettivi degli incontri sono condividere e sintetizzare le richieste e le necessità delle aziende, dove Confagricoltura Vercelli e Biella porterà la propria proposta.
 

LO SCENARIO

L’acqua è un problema trasversale che si incastona in uno scenario già preoccupante anche per altri versi. Tra questi l’andamento dell’economia, l’aumento dei costi di produzione, delle materie prime, dell’energia e dei carburanti,  oltre alle importanti riduzioni che subirà anche il comparto risicolo a seguito della riforma PAC 2023-2027.

Tutti temi su cui Confagricoltura sta lavorando in modo serio e determinato nell’interesse delle proprie aziende.  E’ oltretutto previsto, a livello globale, il rischio di una crisi alimentare. Quindi, a maggior ragione, l’agricoltura deve continuare a produrre. Per farlo deve tornare ad essere centrale in tutti i dibattiti riconoscendole il valore strategico e l’attenzione che merita.

LA GESTIONE DELL’ACQUA

Necessità urgenti richiedono tempi di soluzioni brevi sia nell’immediato, sia a medio termine anche mediante l’attivazione di provvedimenti e procedure in deroga. La realizzazione di nuovi invasi o interventi in genere idonei a trattenere l’acqua, aiuterebbero sicuramente a ridurre le problematiche.
Tuttavia, questi andrebbero realizzati in tempi brevi con procedimenti in deroga. Si deve essere consapevoli dell’impatto sociale e ambientale che potrebbero avere. Gli accorpamenti degli appezzamenti dei terreni sono idonei ad aumentare l’efficienza irrigua aziendale e distrettuale.
Altro strumento utile è rappresentato dai miglioramenti varietali più resistenti alla siccità. Miglioramenti in parte già in corso, in parte allo studio. Questi ultimi andrebbero velocizzati modificando la normativa europea in tempi brevi ed in modo idoneo a recepire le nuove modalità di miglioramento genetico.
 

LE SCELTE AZIENDALI

 
Valutando poi le tecniche agronomiche aziendali, sarebbe interessante applicare modalità di semina e di asciutta diversificate e più consone alla disponibilità dell’acqua. Acqua che andrebbe trattenuta quando c’è. Pure le tecniche agronomiche finalizzate a ridurre la capacità di assorbimento e di infiltrazione dell’acqua (per esempio la pesta del terreno), pratica peraltro già adottata in tempi passati, andrebbero riformate. Ove possibile sarebbe interessante prendere in considerazione la sommersione invernale. Quest’ultima porterebbe beneficio per il livello delle falde sotterranee, l’incremento delle sorgive e l’aiuto alla biodiversità.
Da tempo è praticata la semina in asciutta. Non è certo una pratica da demonizzare, visto che richiede risorse idriche in un momento successivo quando queste potrebbero scarseggiare. Tuttavia, si rivela utile se ben modulata nel tempo e nel mix aziendale delle metodologie di semina, tenendo conto anche delle vocazioni e differenze territoriali. Altra questione da affrontare con le Regioni e gli Enti preposti è la modulazione del deflusso minimo vitale in vigenza di siccità  e il maggiore rilascio codificato da parte degli impianti idroelettrici.

L’AUSPICIO

In conclusione, l’auspicio di Confagricoltura Vercelli e Biella è che dal confronto costruttivo ai vari livelli, si possano entro breve codificare metodologie e/o regole che riducano entro breve il problema. Inoltre, si devono trovare soluzioni anche per il lungo periodo.
Servono soluzioni idonee a garantire alla risicoltura la possibilità di poter continuare a rappresentare quell’importante tessuto di imprese, produzioni e tutela del territorio che da sempre ci contraddistingue a livello nazionale ed internazionale.  Autore: Confagricoltura Vercelli e Biella
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