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NON SOLO ACQUA

da | 31 Ott 2022 | NEWS

resa riso

I bollettini si sono mostrati poco mobili nell’ultima settimana, a causa anche del cambio di atteggiamento della domanda (leggi la nostra analisi). I prezzi non sembrano essere in procinto di diminuire ed i valori attuali sono, a detta di molti, in grado di coprire gli aumenti subiti dai risicoltori nei costi di produzione.

IL MERCATO NON BASTA

Vi è un’ampia fetta di aziende, come è noto, colpite in modo importante dalla siccità. Qui i danni hanno raggiunto in alcuni casi la totalità del raccolto. Per queste aziende la retribuzione del mercato non sopperisce alle perdite e il risarcimento di questo evento catastrofale, dal punto di vista assicurativo, ha più limitazioni contrattuali rispetto alla maggiormente nota grandine, oltre ad essere un’avversità che in pochissimi inseriscono nella propria polizza. Di ristori se ne è parlato (leggi l’articolo per il Piemonte e per la Lombardia) ma ancora non sono arrivate risposte concrete.

«IN ALCUNI TERRENI NON ABBIAMO RACCOLTO»

Ne parliamo con il risicoltore Filippo Franco di Casalgiate (NO), che afferma: «La siccità ha colpito alcuni terreni della nostra azienda, portandoli in certi casi alla totale mancanza di produzione. L’assicurazione, stipulata affinché comprendesse anche la siccità per tutelarmi al meglio, mi ha riconosciuto il danno come sempre con estrema correttezza. Tuttavia, le condizioni riguardo a franchigia e limite d’indennizzo si sono dimostrate più limitanti».

«Ero a conoscenza di queste dinamiche, consuete e concordate tra tutte le parti in causa. Resta il fatto che esse portino un maggiore svantaggio economico a parità di danneggiamento. Si consideri che le garanzie catastrofali, come siccità e gelo-brina ad esempio, colpendo areali molto ampi quando si manifestano, servono per compensare in parte il danno e non per riconoscere il valore totale della perdita. In questo modo le assicurazioni non sono eccessivamente esposte e a loro volta non lo sono le aziende. Per questi motivi la franchigia viene posta molto più in alto rispetto alla grandine, evento decisamente più puntiforme».

«PRODUZIONE BUONA MA RESA BASSA»

«Buona parte della nostra superficie, in ogni caso, non è stata intaccata da questa problematica e posso dire che in questi terreni abbiamo ottenuto un buonissimo raccolto dal punto di vista quantitativo, meno riguardo alla qualità. Come è accaduto in molte aziende, infatti, dove c’era acqua la produzione è stata buona ma anche da noi il caldo eccessivo in fioritura e in fase di maturazione della cariosside ha influito sulla resa alla lavorazione del chicco».

«Ci auguriamo di riuscire ad ottenere una buona remunerazione in questa campagna di vendita, alla luce dei cali produttivi che si sono riscontrati in molte aree e dei problemi di resa anch’essi diffusi. I prezzi visti nelle ultime sedute sono soddisfacenti. Sono ottimista che questi ultimi possano salire ancora, soprattutto nel mercato interno. Ho più timori per tondi e lunghi B, per i quali le importazioni dall’estero influiranno sull’offerta forse bloccando la crescita nei prezzi». Autore: Ezio Bosso

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PAGANINI SOTTO L’ALBERO

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L’offerta, nonostante un aumento nell’investimento di superficie del 37,6%, in seguito all’inserimento in griglia di Paganini, è in difetto

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