Le vendite di agrofarmaci per l’agricoltura in Italia sono diminuite del 20% negli ultimi 10 anni. Lo dicono i dati di Eurostat, l’ufficio di statistica europea che ha analizzato la tendenza in questo settore nell’ultimo decennio.
IN DIECI ANNI VENDITE STABILI
A livello europeo, il dato conferma che le vendite sono rimaste relativamente stabili. Il volume totale annuale oscilla del ± 6% intorno al livello di 350 000 tonnellate. L’Italia è uno dei quattro Stati dell’Ue, insieme a Germania, Spagna, e Francia, i quattro principali produttori agricoli, che hanno registrato i maggiori volumi venduti.
DETTAGLIO DELLE VENDITE AGROFARMACI NEI PAESI UE
Tra il 2011 e il 2020, 11 dei 16 Stati membri con dati disponibili hanno registrato un calo delle vendite. Il calo più forte è stato registrato in Repubblica Ceca (-38%). Anche Portogallo, Danimarca, Romania, Belgio e Irlanda, come l’Italia, hanno riportato vendite inferiori di almeno il 20% nel 2020 rispetto al 2011. Al contrario, l’Austria (+61%) e la Lettonia (+77%) hanno riportato vendite significativamente più alte nel 2020 rispetto al 2011.
I 16 Stati membri per i quali sono disponibili dati per tutti i principali gruppi hanno registrato una diminuzione combinata del 7% delle tonnellate di sostanze attive vendute nel 2020 (233.509 tonnellate) rispetto al 2011 (251.868 tonnellate). Poco più di due terzi (67%) del totale delle vendite nel 2020 sono rappresentate da questi 16 paesi. Nel 2020, sono state vendute un po’ meno di 346 000 tonnellate.
DETTAGLIO DELLE CLASSI DI AGROFARMACI
In termini di tipologie vendute, i più alti volumi di vendita nel 2020 sono stati per “fungicidi e battericidi” (43% del totale), “erbicidi, essiccanti e antimuschio” (35%) e “insetticidi e acaricidi” (14%). Nel 2020, i fungicidi inorganici (contenenti composti di rame, zolfo inorganico e altri fungicidi inorganici, molti dei quali sono ammessi in agricoltura biologica) rappresentavano poco più della metà (57%) dei “fungicidi e battericidi” venduti nell’Ue.
Durante il periodo di riferimento 2011-2020, meno dell’1% del volume totale delle vendite ha riguardato valori riservati e che quindi non hanno potuto essere inclusi.
