Speculazione o reale aumento dei consumi? Un aumento di prezzo si registra su quasi tutte le varietà e ci si interroga sulle motivazioni. Secondo gli ultimi dati dell’Ente Nazionale Risi, questa settimana sono state trasferite 40.583 tonnellate di risone, di cui 19.322 di “lunghi A”, 12.241 di “tondi”, 8.553 di “lunghi B” e 467 di “medi”, portando il totale dei trasferimenti a 274.182 tonnellate, in calo di 6.004 tonnellate (-2%) rispetto alla campagna scorsa. I comparti dei “tondi” e dei “lunghi A” risultano, rispettivamente, in aumento di 7.371 tonnellate (+11%) e 6.984 tonnellate (+6%), mentre quelli dei “lunghi B” e dei “medi” fanno segnare una contrazione, rispettivamente, di 17.225 tonnellate (-20%) e di 3.134 tonnellate (-34%).
Sul fronte del commercio con l’estero, si è bloccata se non è entrata in forte calo la fase degli acquisti italiani di risi di provenienza estera. Le importazioni complessive (pari alla somma di riso semigreggio e riso lavorato) risultano all’11 ottobre (fonte DG Agri) pari a 6.252 tonnellate, segnando un calo di -34% su base lavorato. Per quanto riguarda l’export, si confermano i segnali di rallentamento rispetto alla campagna 2019/2020. Nella campagna 2020/2021, l’Italia ha spedito all’estero 5.563 tonnellate, in calo del -29% rispetto allo scorso anno. Sul fronte delle importazioni di riso dell’Unione Europea, la dinamica relativa alla campagna corrente evidenzia una contrazione pari al -18% rispetto allo stesso periodo dell’annata precedente. Concentrando l’attenzione sul riso lavorato importato da Cambogia e Myanmar, l’analisi evidenzia un balzo per la tipologia Japonica (+50% su base annua) a fronte di una netta flessione del prodotto Indica (-67%), soggetto a dazio. In parallelo, i prezzi del prodotto nazionale aumentano.
Mediatori perplessi sull’aumento di prezzo
«Da quando è iniziata la raccolta del risone, c’è stato un continuo crescere delle quotazioni – spiega Stefano Pezzoni, pubblico mediatore (http://www.reschiriso.it/) – Ma se all’inizio poteva essere comprensibile visto l’andamento climatico che rallentava la raccolta e di conseguenza l’afflusso di risone sul mercato non bastava per soddisfare la normale richiesta delle riserie atta a ricostituire qualche scorta, ora che la raccolta è pressoché terminata, ci dovrebbe essere più stabilità. I prezzi invece , soprattutto per le varietà da risotto (in primis Arborio e Carnaroli) continuano ad essere in tensione. Certamente l’emergenza sanitaria sembra ci porti ai primi mesi dell’anno caratterizzati da prezzi quasi ai massimi del decennio. Non bisogna tuttavia dimenticare che poi a Giugno e Luglio vi era stata una flessione in termini di volumi e di valore e che oggi in generale il consumatore è più povero di prima. Per quanto riguarda i mercati internazionali non si registrano particolari tensioni ed è ampia la disponibilità di prodotto, anche se forse sarà una situazione momentanea vista la speculazione in atto su moltissimi cereali».
«La situazione attuale di mercato resta piuttosto tesa – dichiara Alessandro Barberis, mediatore del vercellese ( http://www.iloveriso.com) – Questa settimana è contraddistinta da un aggiustamento in rialzo su alcune varietà da interno. Tutto questo come effetto immediato dell’attuale parziale lockdown e di un paventato lockdown generale prossimo futuro. Ma attenzione nel contempo ai possibili effetti che lo stesso lockdown potrebbe avere su altre varietà: in primis quelle più direttamente destinate all’export o quelle destinate alla ristorazione, esempio le varietà di Tondo per Sushi, le quali potrebbe subire delle flessioni di consumo e prezzo».
«Mercato vivace con prevalenza di domanda su offerta ad eccezione del Selenio – conferma Adelio Grassi, mediatore del novarese – Di conseguenza, tendenza al rialzo dei prezzi. Il centauro vale 35 € Ivato con pagamenti lunghi mentre i tondi generici sono a 33 € Ivati con pagamento a 60 giorni. Selenio in flessione a 38 euro ivato. Lunghi A a 33 euro ivati. Sant’Andrea, Cammeo e Volano a 45 € ivati. Carnaroli 55 € e similari 52 € ivati. Barone 40€ ivato. Indica 33 € o 35€ con pagamenti lunghi (entrambi prezzi ivati)». «La campagna nella mia zona è terminata – afferma Giovanni Migliavacca, mediatore del milanese – complessivamente non è andata male. La richiesta è forte su tutte le varietà e iniziano ad esserci parecchie trattative, soprattutto grazie all’aumento generale dei prezzi».
Nel dettaglio il listino che ci fornisce il mediatore. I mercati di esportazione: tipo Ribe a 32€/qle; Loto e Augusto a 38€/qle; Originari a 32€/qle; Selenio a 40€/qle; Centauro 35€/qle; Lunghi B a 35€/qle; Baldo con similari a 45€/qle. I mercati da interno: Arborio, Volano e similari a 50€/qle; Roma e Barone a 40€/qle; Carnaroli a 55€/qle; S.Andrea e similari a 45€/qle. Il Vialone Nano sempre in crisi a 55€/qle. Risoni biologici: Lungo B a 71€/qle. è il più cercato; Ribe e Tondi a 70€/qle; Arborio e Carnaroli a 83€/qle. Sottoprodotti: corpettone a 418€/t; corpetto a 407€/t; mezzagrana a 400€/t; granaverde a 275€/t; farinaccio a 175€/t; pula max 2,5% a 108€/t; pula verg. max 1,7% a 129€/t; lolla a 88€/». Per Andreea Lazar, mediatrice del vercellese: «indica 33/35euro; Tondo 32/33, Centauro 35, Selenio fermo al momento; Lungo A 32euro. Per gli Interni: Barone 40. S.andrea 45, Volano e similari 50, Carnaroli 55, similari 50, Cammeo 45.
Leggera tensione per il mercato
Secondo il Consorzio Vendita Risone Società Cooperativa (http://www.cvrvercelli.com), «il momento di mercato registra una leggera tensione, l’Indica è abbastanza ricercato e commercializzabile a 35 € con pagamenti un po’ lunghi, mentre tondi generici e tipo ribe sono vendibili a 33 €. Discorso a parte per il Centauro con una domanda a 35 € e per i Selenio in lieve flessione ma sempre quotato 40 €. Il riso da interno ha sempre una buona richiesta con Carnaroli a 55 € e i similari a 50 €, il gruppo dell’Arborio a 50 €, Cammeo a 45 €, Barone a 40 € e Sant’Andrea a 45 €».
L’Associazione Risicoltori Piemontesi (http://www.risicoltori.it/) presenta questo bollettino: Indica €. 35 pagamenti e ritiro in marzo; Tondi: €. 38 – 40 Selenio in lieve discesa di prezzo, €. 35 Centauro con pagamento e ritiro a febbraio, Sole e Terra €. 33; Lungo A: Dardo Luna e Ronaldo €. 33, Unico e Leonardo €. 35, Augusto €. 37; Interni: S.Andrea e Gloria €. 45, Cammeo €. 45, Barone €. 40 in lieve discesa, Carnaroli €. 55 ma richiesta di €. 60, similari Carnaroli €. 50 ma in probabile aumento, Arborio e Volano € 50, CL388 €. 50. Un aumento di prezzo su quasi tutte le varietà, Selenio e Barone in lieve diminuzione dovuto alla forte offerta. Prezzi stabili sui risoni Bio: Indica €. 70, Tondo €. 70, Lungo A €. 70, Interno €. 80». Autore: Martina Fasani
Se vuoi seguirci sui social, collegati alle nostre pagine Facebook, Instagram, Twitter, Linkedin