«Il Ministro all’Agricoltura Martina mette a rischio l’etichettatura trasparente per il riso piemontese. Anticipando il decreto, senza attendere i 3 mesi previsti per i pareri delle commissioni europee competenti, non solo c’è la concreta possibilità di vedere disapplicata questa importante norma sulla trasparenza, ma anche l’apertura contro l’Italia di una procedura d’infrazione con sanzioni che potrebbero ammontare a diversi milioni di euro». Lo sostengono il deputato Mirko Busto (foto grande) e il consigliere regionale del Piemonte Gianpaolo Andrissi (foto piccola), che puntano il dito contro il Ministro e sottolineano le ambiguità della procedura con cui è nato il decreto sull’etichettatura obbligatoria del riso e della pasta (LEGGI L’ARTICOLO), chiedendo un intervento chiarificatore della Regione Piemonte.
«L’errore del Ministero – sostengono i pentastellati – è un duro colpo per i risicoltori piemontesi che da anni subiscono la concorrenza sleale dei produttori del sud est asiatico ed hanno visto nell’etichettatura trasparente un modo per tutelare il riso piemontese garantendo ai consumatori un’informazione completa sul cibo che portano in tavola. Anche il Piemonte, su impulso del Movimento 5 Stelle, ha fatto la propria parte approvando in Consiglio regionale un ordine del giorno, a prima firma Gianpaolo Andrissi, per introdurre l’etichetta trasparente dei prodotto su base regionale. Visto il fallimento nazionale chiediamo all’assessorato all’agricoltura di accelerare i tempi per predisporre l’etichetta trasparente piemontese. La Regione faccia inoltre sentire la propria voce al Ministero chiedendo chiarimenti. Si è trattato di pressappochismo o c’è una regia politica dietro questo grossolano errore? Pretendiamo risposte dal Governo e vogliamo leggere gli atti dell’intera vicenda» concludono i rappresentanti del M5S.