Mentre i captaspore della Regione Piemonte segnalano l’acuirsi del rischio brusone al di qua del Ticino, in terra lombarda la mappa è ancora rassicurante. Secondo le rilevazioni della Regione Lombardia al 18 luglio secondo il modello di simulazione Warm (si veda il grafico a piè di pagina) non si riscontra nessun rischio per nessun Comune (tutti i territori del riso presentano il valore minore possibile, corrispondente a rischio basso). Ricordiamo che il servizio di elaborazione di mappe di rischio serve a informare i risicoltori circa la possibilità di sviluppo di processi di infezione da Pyricularia oryzae (Brusone del riso) e che è uno strumento messo a disposizione dei produttori risicoli lombardi nell’ottica di un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, come rimarcano al Pirellone. L’accesso è libero, non necessita né di registrazione né di particolari conoscenze informatiche. Ogni giorno è possibile visualizzare il rischio potenziale di infezione tramite una mappa d’insieme delle aree risicole lombarde e una mappa di dettaglio per ciascun comune. La consultazione può avvenire direttamente da qualsiasi smartphone (tutti i sistemi operativi) oppure tramite pc. Alla pagina dedicata è possibile avere le informazioni per la lettura delle mappe e consultare la serie storica. Il servizio nasce dalla collaborazione con l’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA) e con il laboratorio Cassandra di modellistica agronomica dell’Università degli Studi di Milano (UNIMI-Cassandra). L’accesso avviene tramite l’homepage di Ersaf cliccando sull’icona Bollettini di difesa fitosanitaria che si trova sul lato sinistro della pagina, e poi su Allerta brusone riso oppure direttamente dal link: http://www.ersaf.lombardia.it/servizi/bollettini/index.aspx Ricordiamo anche che quest’anno non si può utilizzare il triciclazolo e che, come ha comunicato anche l’Ente Nazionale Risi, esistono valide alternative per contrastare il brusone, come azoxystrobin-difenoconazolo e zolfo, usato anche nel bio. L’ultima novità per il riso biologico è il bacillus subtilis. (Nella foto, una manifestazione di mal di collo, provocata sempre dalla Pyricularia)
DALLA ROTAZIONE ALLA DIVERSIFICAZIONE GIÀ QUEST’ANNO
Le aziende agricole, già dal 2025, potranno fare rotazione colturale per soddisfare i dettami BCAA 7.