Le previsioni stagionali diffuse da CNR Ibimet il 17 giugno 2016 erano poco incoraggianti in quanto parlavano di un’estate «probabilmente caratterizzata da temperature nel suo complesso più elevate rispetto alla norma, con situazione di caldo che avranno una caratteristica già vista quest’anno: una prima parte, variabile, che si sta già verificando in questi giorni e un seconda parte, a luglio e agosto, con una intensità di caldo persistente e più forte con ondate di calore più lunghe». L’annata 2016 faceva peraltro seguito ad un 2015 segnato in negativo dalla sensibile anomalia termica positiva del periodo compreso fra 3 luglio e 10 agosto per effetto di 4 ondate di caldo determinate da promontori anticiclonici subtropicali.
Nonostante tali poco incoraggianti presagi, l’estate 2016 ha presentato temperature prossime alla norma e quasi totale assenza di ondate di calore. Tale esito ci deve peraltro ammaestrare ad un uso molto cauto delle previsioni stagionali, la cui attendibilità è a mio avviso tutt’ora insufficiente per un impiego operativo in agricoltura. Il mio consiglio è pertanto quello di utilizzare con fiducia le previsioni fino a 7 giorni emesse ad esempio dai servizi meteorologici regionali, la cui attendibilità è mediamente del 95% (oltre 9 previsioni corrette su 10) per il primo giorno e si riduce de 5% circa ogni giorno per giungere al 60% di attendibilità al settimo giorno in avanti nel tempo. Da lì in poi e fino a 15 giorni dall’emissione le previsioni dovranno essere considerate alla stregua di “tendenze puramente indicative” mentre oltre il 15° giorno l’attendibilità è da considerare troppo bassa per utilizzare le previsioni al di fuori del campo della ricerca. Peraltro penso che le barriere del 7° e del 15° giorno freneranno ancora per parecchi anni la nostra legittima ambizione di prevedere il tempo a più lungo termine, e ciò in quanto si tratta di barriere che sono il risultato di alcune fra le caratteristiche più robuste del sistema atmosferico terrestre.
L’ANDAMENTO TERMO-PLUVIOMETRICO DELLA CAMPAGNA 2016
Ora veniamo all’andamento meteorologico nell’area risicola. L’andamento delle temperature medie giornaliere e delle precipitazioni per i 4 siti di riferimento utilizzati nei nostri bollettini mensili (Torino, Novara, Milano e Verona) sono riportate nella figura in basso. Per le temperature la linea nera più spessa indica la normale climatica di riferimento (temperatura media giornaliera del periodo 1988-2015) mentre in blu e in rosso sono rispettivamente evidenziate le situazioni in cui le temperature giornaliere sono scese al di sotto o salite al di sopra delle norma. Si noti che i blu prevalgono fino al 23 giugno, a testimonianza di una primavera fresca e piovosa, che come abbiamo visto nei bollettini mensili precedenti, ha non poco ostacolato le operazioni di campo ed in particolare i diserbi.
A partire dal 24 giugno le temperature si sono portate su valori lievemente superiori alla norma fino al 15 luglio per poi ridiscendere a valori lievemente al di sotto della norma stessa fino a fine agosto. Su valori superiori alla norma è risultato infine settembre, in cui tuttavia la limitata durata del giorno e la scarsa potenza degli anticicloni che si sono affermati sulla nostra area ha impedito di raggiungere temperature problematiche per la qualità del prodotto. In proposito i diagrammi in figura indicano che sull’intera stagione vegetativa i casi di superamento della soglia di 26°C (che nel periodo di riempimento della granella è da considerare come soglia critica per l’innescarsi di problemi di (cariossidi gessate o con micro fessure, sono stati del tutto episodici. Le barre nere presenti nei diagrammi in figura indicano le precipitazioni in millimetri, i cui valori sono riportati sula scala a destra del grafico. Si osservi che gli episodi piovosi coincidono come di norma accade con fasi ad anomalia termica negativa. Al riguardo si noti che per le quattro stazioni indagate l’attività temporalesca estiva non ha mai provocato la discesa delle temperature al disotto della soglia di 12°C che è la soglia critica per la sterilità fiorale maschile all’origine dei fenomeni di scatolatura.
PROSEGUE IL RACCOLTO
Le operazioni di raccolta, come anticipato, sono entrate nel vivo solo nella seconda metà di settembre, con scansioni temporali leggermente differenti a seconda delle zone e delle epoche e modalità con cui era stata effettuata la semina. Agevolate dall’andamento meteorologico favorevole stanno fin qui procedendo speditamente. I primi riscontri sembrano generalmente incoraggianti sia sul piano quantitativo che su quello qualitativo. Al momento sembrano andare bene in particolare le varietà a granello tondo ed a profilo indica, mentre sui “lunghi”, sia da parboiled che da risotto, giungono segnali non sempre univoci, ma con una tendenza di massima generalmente positiva. Autore: Luigi Mariani, Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura e Università degli Studi di Milano, Disaa. In collaborazione con Flavio Barozzi.