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IL RISO FRANCESE AVRA’ L’AIUTO ACCOPPIATO

da | 2 Ago 2016 | NEWS

Camargue

ue2I risicoltori francesi hanno vinto la loro battaglia per ottenere l’aiuto accoppiato: la finestra per assegnare i fondi PAC è stata riaperta e i coltivatori di riso della Camargue sono stati finalmente in grado di intervenire, dopo una dura lotta, un’intensa azione di lobbying della durata di tre anni, sostenuta da molti attori della Provenza. La battaglia era tutt’altro che vinta. Lo sostiene il sito www.laprovence.com: «Ci vogliono 6 mesi – spiega Mazel Bertrand, presidente del sindacato dei risicoltori – il ministro dell’Agricoltura mi aveva detto che non intendeva cambiare idea in merito, perché potevamo attingere risorse dalle misure dalle misure agro-ambientali». Ma la voce dei risicoltori, sostenuti dal potente sindacato nazionale FNSEA (Fédération Nationale des Syndicats d’Exploitants Agricoles), infine è riuscita a centrare l’obiettivo. Il riso, il grande dimenticato della PAC 2014-2020 percepirà attraverso la revisione di medio termine della politica agricola comune, due milioni di euro l’anno dal 1° gennaio 2017. In questo modo, tutti coloro che coltivano riso della Camargue riceveranno un aiuto che va da 100 a 150 euro per ettaro, senza limiti di superficie. Questo livello di sostegno è comunque decisamente inferiore allo stanziamento precedente, che in alcuni anni aveva raggiunto quasi 8 milioni di euro. Ma si aggiunge alle misure agroambientali finanziate dalle Regioni. «Ripariamo ad un’ingiustizia – aggiunge Mazel – E se non ci fosse stato questo finanziamento a medio termine, la risicoltura sarebbe affondata. In tre anni si sono persi settemila ettari disuperficie , ora speriamo di iniziare a risalire». Da poco più di 20.000 ettari coltivati nel 2012, l’area si è ridotta di 12.800 ettari del 2015. «Questo dipenderà anche dai prezzi degli altri cereali, ma a priori, per l’equilibrio ambientale ed economico della Camargue, vogliamo tornare ad una superficie di 20.000 ettari. Ma abbiamo perso tre anni». Senza gli aiuti PAC l’intero settore ha sofferto. Nel frattempo sono state perse diverse opportunità, come l’insediamento della concessionaria Motoculture, che doveva insediarsi ad Arles, o quella di una riseria italiana che avrebbe dovuto trovare una sede a Port-Saint-Louis, ma che invece ha scelto la Romania. Ora così l’industria potrebbe trovare un nuovo slancio. E se la battaglia del sostegno accoppiato è stata vinta, ci sono altre battaglie da combattere, secondo Mazel: «Dobbiamo recuperare competitività rispetto ai paesi vicini. Il caso dei pesticidi vietati in Francia, ma autorizzati in Spagna o in Italia irrita i produttori locali. Il tema  dovrebbe essere affrontato rapidamente, tanto più che i coltivatori di riso europei sono attesi a Mas du Sonnailler nel mese di settembre, in occasione dela fiera del riso. Parleremo di armonizzazione e di promozione del riso europeo».

PAGANINI SOTTO L’ALBERO

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L’offerta, nonostante un aumento nell’investimento di superficie del 37,6%, in seguito all’inserimento in griglia di Paganini, è in difetto

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