E’ stato ulteriormente prolungato fino al 13 settembre il periodo per l’offerta di acquisto della multinazionale americano-svizzera Syngenta da parte di ChemChina, il gigante chimico cinese. Lo ha annunciato il gruppo cinese, che intende ancora completare la transazione entro la fine dell’anno. Il termine per il periodo iniziale è stato fissato al 23 giugno, poi è stato esteso una prima volta fino al 18 luglio. In una dichiarazione, la China National Chemical Corporation (ChemChina) ha confermato che si riserva il diritto di estendere la propria offerta fino a quando «tutte le condizioni saranno soddisfatte», soprattutto per quanto riguarda le approvazioni normative. Ai primi di febbraio, ChemChina ha presentato un’offerta di 43 miliardi di dollari, cioè 465 $ per azione e un dividendo straordinario di 5 franchi svizzeri, per acquisire Syngenta. L’anno scorso, Syngenta aveva per tre volte assolutamente negato i tentativi di acquisizione dal suo rivale statunitense Monsanto, per decidersi infine di accettare la proposta di ChemChina all’inizio di quest’anno. Alla fine di aprile, in occasione dell’assemblea generale del gruppo, il presidente di Syngenta Michel Demare ha incoraggiato i suoi azionisti di accettare l’offerta di ChemChina. L’operazione finora non ha incontrato ostacoli in Svizzera. Ha tuttavia sollevato perplessità in diversi senatori degli Stati Uniti, che hanno inviato una lettera alla fine di marzo il Segretario del tesoro Jack Lew. I membri della commissione per l’agricoltura, i quattro senatori, democratici e repubblicani, hanno chiesto di rivedere il progetto per identificare le «potenziali conseguenze negative per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e del sistema alimentare degli Stati Uniti».
CORDONE FITOSANITARIO UE
La Commissione ha presentato la sua proposta di revisione delle norme esistenti il 17 ottobre 2023, tenendo conto dell’esperienza.