Il Governo cambogiano ha annunciato che rimuoverà l’Iva sulle attrezzature per la lavorazione industriale del riso e che agirà contro quelle aziende che importano riso dai Paesi confinanti per poi rivenderlo come cambogiano: lo conferma il quotidiano on line www.khmertimeskh.comAnnun. La misura è stata decisa dopo l’incontro urgente che il viceprimo ministro ha avuto con i membri della Cambodian Rice Federation, preoccupata di vedersi “scippare” il vantaggio acquisito con le esenzioni daziarie accordate dall’Ue. Il segretario generale della CRF ha infatti confermato che i provvedimenti rispondono alle richieste avanzate dai membri della federazione e dalle riserie locali. Ha anche ribadito che il Governo ha assicurato pieno appoggio al settore risicolo nazionale: prevista l’istituzione di un fondo economico speciale, la riduzione dei costi dell’energia elettrica e dei trasporti marittimi. La Crf ha infatti chiesto un prestito di 250 milioni di dollari, al tasso agevolato del 4%, per supportare il settore; ha chiesto di ridurre l’importo della bolletta elettrica e di negoziare con le autorità tailandesi l’accesso al porto di Laem Chabang, per ridurre i costi marittimi e aumentare la competitività del prodotto cambogiano. Accanto a questa decisione, la Fao ha anche annunciato che continuerà a fornire alimenti per la popolazione, e attrezzature e consulenze agricole dal 2016 al 2018, con un budget aggiuntivo di 23 milioni di euro: uno dei campi in cui intende intervenire sarà l’export del riso cambogiano lavorato, secondo quanto confermato dal portavoce del ministro degli Esteri.
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost